Etna, Salvatore Ragonese torna a sfidare il vulcano «Tra allenamenti in Norvegia e i consigli del nonno»

«Vorrei riuscirci in cinque ore e quindici minuti, massimo trenta». È questo l’obiettivo cronometrico di Salvatore Ragonese, giovane atleta etneo che tornerà a sfidare l’Etna con la seconda edizione di Up&Down. Durante la prova il 19enne affronterà un percorso di 40 chilometri, andata e ritorno, con partenza dalla piazza centrale di Linguaglossa fino alla vetta del vulcano a 3240 metri, per poi riscendere. Un totale di 2800 metri di dislivello con lo start fissato alle 8.30 del 25 agosto

Lo scorso anno, il 2 maggio, aveva impiegato sei ore e 59 minuti ma il meteo e la neve non erano stati dalla sua parte. Folate di vento continue in quota e cumuli di coltre bianca avevano reso salita e discesa particolarmente impegnative. Questa volta le condizioni del vulcano e quelle meteorologiche dovrebbero essere nettamente migliori e Ragonese sarà inoltre accompagnato da un altro sportivo: Andrea Lisci. Laziale di Rieti, esperto di gare in montagna con alle spalle anche l’esperienza della corsa nel deserto. I due, insieme allo sport, condividono un percorso di formazione simile nelle scuole militari: la Nunziatella di Napoli per Ragonese e quella navale Morosini a Venezia per Lisci: «Ci siamo conosciuti a marzo durante una gara di 1500 metri in pista – racconta Ragonese a MeridioNews – e abbiamo deciso di affrontare insieme quest’avventura particolare. Ci daremo dei cambi per scandire il ritmo lungo il percorso, così potremmo correre in maniera migliore e più velocemente».

Proprio il tracciato della prova sarà uno dei passaggi fondamentali per riuscire a portare a termine la scalata e la successiva discesa nei tempi previsti dalla tabella di marcia. Si tratterà di sentieri antichi, che lo stesso Ragonese ha pulito per renderli percorribili. Compreso il passaggio in quota, in una zona che ancora è vietata all’accesso dalla prefettura: «Ci saranno delle guide alpine lungo il percorso dunque non ci saranno problemi con i divieti – spiega -. Su questi vincoli non cambio opinione: se vai in montagna ci vai a tuo rischio e pericolo e nessuno al di fuori della stessa montagna può vietartelo». La sua passione per l’Etna ha radici profonde, legate in maniera indissolubile al nonno e al padre. Il primo, Biagio Ragonese – di professione scalpellino e tra le più note guide alpine locali -, è stato colui che ha portato l’atleta etneo per la prima volta lungo le strade del vulcano. «Mi ha dato altre dritte su sentieri che potevano essere ripuliti e percorsi a piedi – continua -. Sarà presente in quota insieme a mio papà».

Salvatore per preparare l’impegno si è allenato duramente. Chilometri e chilometri di corsa tra la Sicilia e alcuni fiordi in Norvegia. «Una preparazione specifica lungo alcuni sentieri sterrati o in pietra, ma mi sono preparato anche su strada», spiega. Nella tabella sono stati inseriti anche i cosiddetti lunghi: «Ho fatto diverse distanze dai 30 ai 45 chilometri, partendo da alcuni allenamenti per la mezza maratona». Senza enti che patrocinano la sfida, per il secondo anno consecutivo a filmare e fotografare il giovane atleta e il suo compagno d’avventura Andrea Lisci sarà Giuseppe Distefano, fotoreporter dell’associazione Etnawalk. «Questa volta avrò anche una sponsorizzazione di un’azienda che produce abbigliamento tecnico da montagna» conclude Ragonese.

Dario De Luca

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