Etna, riaperto aeroporto Fontanarossa I voli rimasti sospesi per oltre 24 ore

Ha riaperto alle 6, trascorse oltre 24 di fermo, l’aeroporto di Catania. Dalla sera di venerdì i voli in partenza e decollo erano stati sospesi, e molti di questi dirottati in altri scali, a causa dell’attività vulcanica dell’Etna. A essere di intralcio al traffico aereo è stata la consistente emissione di cenere lavica, rimasta in parte sospesa nello spazio di volo usato per il transito dei velivoli. L’imprevisto ha generato numerosi disagi ai passeggeri.

«Lo scalo è pienamente operativo», informa il sito ufficiale dell’aeroporto catanese. A decidere la riapertura è l’unità di crisi che – dopo la scelta di fermare i voli e prolungare per due volte lo stop – nella riunione di stamattina ha valutato che esistessero tutte le condizioni di sicurezza per consentire agli aeromobili di atterrare e decollare. Gli esperti dell’Ente nazionale aviazione civile, i responsabili della base di Sigonella e i tecnici dell’Ingv erano riuniti in via permanente per monitorare l’evolversi delle condizioni atmosferiche, che aveno portato nei giorni scorsi alla chiusura dei settori di volo B2 e B3.

Da quattro giorni l’attività del vulcano si è fatta sempre più intensa. I primi episodi più importanti sono stati registrati nella notte di mercoledì, quando le fontane di lava e cenere hanno raggiunto altezze elevate. Uno scenario definito «fra quelli più violenti dell’Etna dell’ultimo ventennio» dai tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Se giovedì a subire il blocco dell’attività per qualche ora è stato l’aeroporto di Reggio Calabria – a causa del forte vento che ha spinto la sabbia vulcanica a nord est -, venerdì è stato il versante meridionale quello maggiormente interessato.