Da un lato c’è un monopolio che secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) deve essere superato. Dall’altro due Comuni che dialogano con difficoltà tra loro. Al centro, invece, ci sono gli operatori del versante Etna nord che lamentano una situazione di stallo diventata ormai insostenibile. Il nodo della discordia è quello relativo al trasferimenti dei turisti dalla pista altomontana fino ai crateri sommitali del vulcano. Un servizio a pagamento al momento bloccato per la mancanza di un bando che ne permetta l’affidamento. A occuparsene dal 1970, tra proroghe e concessioni dirette, è la società Star srl, diretto riferimento dell’azienda Funivia dell’Etna che gestisce lo stesso business anche sul versante sud.
Dopo la presa di posizione dell’autorità guidata da Giovanni Pitruzzella, ci sono da stabilire e poi mettere nero su bianco i criteri del bando di gara. Un documento che dovrà essere redatto in accordo dai Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia, i due enti proprietari del territorio in cui ricade l’area. «La strada che parte dalla stazione sciistica a quota di 1810 metri non è nostra – spiega a MeridioNews Concetto Stagnitta, vicesindaco di Castiglione – la parte in alto invece sì, ma lungo il percorso il tracciato interseca entrambi i territori». Bisogna trovare quindi «un criterio condiviso da entrambe le amministrazioni», conclude il politico. La vicenda finirà questo pomeriggio al centro di una tavolo rotonda in cui si proverà a superare la situazione di impasse.
Siamo costretti a mandare i turisti a Nicolosi
«A oggi non ci sono state escursioni – lamenta un’operatrice economica – nonostante la stagione normalmente riesca a partire già nel mese di aprile». Quando si chiede perché si è arrivati a questa situazione la risposta non lascia margini a dubbi: «I due Comuni non riescono a parlarsi». Inghippi burocratici che però hanno creato ingenti danni economici in un contesto generale già profondamente finito nel tritacarne della crisi: «Non possiamo programmare nulla, perché manca un piano concreto – prosegue la commerciante – le nostre attività sono tutte a morire e quando si presentano i visitatori siamo costretti a mandarli dall’altro lato del vulcano in direzione Nicolosi». Proprio le modalità di fruizione del vulcano erano finite anche al centro delle dichiarazioni del presidente Unesco Sicilia. Aurelio Angelini nelle scorse settimane aveva addirittura lanciato l’allarme di una possibile fuoruscita dell’Etna dalla lista dei beni del patrimoni mondiale.
L’Agcm aveva mandato ai Comuni, a fine febbraio, una dettagliata missiva sui problemi concorrenziali in materia di affidamento delle vie di accesso alle zone sommitali del vulcano. Una gestione, quella di Star srl e Funivia dell’Etna, che l’autorità per la concorrenza aveva bollato come «contraria ai principi posti a tutela della concorrenza, con riguardo all’assenza di procedure selettive». Da qui l’input di bloccare le proroghe annuali al servizio e attivare una procedura a evidenza pubblica. Castiglione e Linguaglossa, nonostante l’attuale situazione, devono trovare il bandolo per sbrogliare una matassa che prevede l’affidamento delle escursioni lungo la pista per i prossimi 15 anni. L’ultima scadenza dell’appalto per Star risale al 2013, tuttavia l’azienda era riuscita a continuare a erogare il servizio dopo l’aggiudicazione degli avvisi esplorativi temporanei per il trasporto turistico a pagamento.
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