Nessun atterraggio e nessun decollo dall’aeroporto Fontanarossa almeno fino alle 19 di questa sera. Attività sospesa a causa della «persistente emissione di cenere lavica da parte del vulcano Etna». È questa la decisione dell’unità di crisi dello scalo areo.
Da tre giorni l’attività del vulcano si è fatta sempre più intensa. I primi episodi più importanti sono stati registrati nella notte di mercoledì, quando le fontane di lava e cenere hanno raggiunto altezze elevate. Uno scenario definito «fra quelli più violenti dell’Etna dell’ultimo ventennio» dai tecnici dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Se ieri a subire il blocco dell’attività per qualche ora è stato l’aeroporto di Reggio Calabria – a causa del forte vento che ha spinto la sabbia vulcanica a nord est -, venerdì è stato il versante meridionale quello maggiormente interessato.
Chiuso «rateo zero», ovvero nessun atterraggio e nessun decollo, il settore B3. Gli esperti dell’Ente nazionale aviazione civile, i responsabili della base di Sigonella e i tecnici dell’Ingv restano riuniti in via permanente per monitorare l’evolversi delle condizioni atmosferiche dovute all’attività eruttiva del vulcano, e valutare la possibile riapertura dello scalo.
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