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Il vulcano attivo più alto d’Europa continua a dare spettacolo, illuminando con le sue fontane di lava le serate di agosto. «L’attività che agli inizi di luglio si verificava sul versante a nord si è fermata alla fine settimana scorsa», racconta Giuseppe Distefano di Etna walk. «Ora è ripartita dal cratere di sud est: da due giorni si verifica un’attività stromboliana, con colate dirette verso la valle del Bove». L’attenzione dell’associazione, così come dell’Ingv e degli altri enti coinvolti, è concentrata sull’evoluzione dell’attività. «C’è un po’ di cenere che cade da ieri sui versante est e sud est, in direzione di Riposto e la fascia ionica».
Occhi puntati sulla muntagna, dunque. Ma non solo da parte di studiosi, appassionati e turisti. Il prefetto Maria Guia Federico – sulla base di un contestato documento della Protezione civile – ha emesso ieri un’ordinanza che conferma il tassativo divieto anche per le guide di spingersi oltre quota 2650 (cratere Escrivà) sul versante sud e 2850 (osservatorio Pizzi Deneri) su quello nord. La misura era stata rivista lo scorso 6 agosto, quando erano state autorizzate le escursioni a quote superiori ai tremila metri solo se «coordinate da personale abilitato» e sotto la responsabilità dello stesso. Provvedimento modificato l’altro ieri e ribadito ieri dopo il nuovo bollettino emesso dalla Protezione civile.
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