Quasi tutta la stampa (di regime?) europea, inclusa quella italiana, ha commentato in maniera quanto mai faziosa i risultati delle elezioni catalane di domenica scorsa.
I tromboni, hanno cioè decretato la fine delle speranze indipendentiste di questa regione. Quelle stesse speranze che hanno portato 2 milioni di catalani in piazza a Barcellona lo scorso settembre.
Che è successo? Riassumiano: i dati finali delle elezioni regionali in Catalogna hanno confermato come prima forza politica Convergencia i Uniò (CiU) con 50 seggi: i nazionalisti moderati del governatore catalano Artur Mas hanno però subito un forte calo rispetto alla legislatura precedente, quando ne avevano 62, e restano lontani dalla maggioranza assoluta di 68 (su 135).
Questo dato è stato (artatamente) interpretato come una sconfitta delle causa separatista, perché Mas, aveva puntato tutta la sua campagna elettorale sul binomio: vittoria del Ciu = referendum per l’indipendena della Catalogna dal governo di Madrid.
Ma, le cose stanno davvero così? Non proprio. Chi ha vinto le elezioni? Al secondo posto, in una consultazione che ha fatto registrare la partecipazione record del 70% degli elettori, catalani, si è piazzato il Partito della sinistra indipendentista Esquerra Republicana de Catalunya (Erc), cresciuto di 11 seggi, a quota 21 deputati.
Ha perso seggi un partito indipendentista di destra e li ha guadagnati un partito indipendentista di sinistra. Dove, sta, ci chiediamo, la sconfitta del sogno separatista catalano? Misteri dellla stampa.
Una lettura del tutto smentita da Erc, che, in esclusiva per LinkSicilia, dichiara: “Il referendum separatisa è più vivo che mai, Qausi i 2/3 dei deputati è a favore del referendum. Non ci sono scuse per non convocarlo. L’unica differenza è che il Ciu è un partito di centrodestra, Erc è un partito indipendentsta di sinistra. Noi difendiamo un modello sociale diverso e crediamo che insieme con il progetto d’indipendenza deve essere portato avanti un progetto di giustizia sociale” ha detto l’Erc a LinkSicilia.
Questa la risposta di Erc a LinkSicilia in lingua originale:
“La consulta soberanista está, después de las elecciones, más viva que nunca. Casi 2/3 de los diputados está a favor de la consulta. Por lo tanto no hay excusa para no convocarla. CiU es un partido de centro derecha y ERC de centro izquierda. Nosotros defendemos un modelo social diferente al de CiU. Representamos un proyecto socialdemócrata y creemos que más allá de la independencia hay que avanzar también hacia la justicia social. Esquerra Republicana de Catalunya (Erc)”.
Si rassegnino i poteri forti del sistema finanziario europeo. Lo stesso che sta provando a distruggere le autonomie locali e che tira le fila di una informazione falsata: il fuoco dell’indipendenza non si è spento, né in Catalogna, né in Sicilia.
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