Escalation di rapine in farmacia nel palermitano Federfarma: «Sbloccare il protocollo di sicurezza»

Farmacie bancomat dei criminali. L’escalation di colpi sempre più violenti messi a segno nel palermitano riaccende la polemica. Nel novembre del 2013 un assalto a Blufi costò la vita a una farmacista, Giuseppina Iacona, 79 anni, uccisa durante un tentativo di rapina. Raid che si susseguono quotidianamente e che ieri hanno visto prese di mira due negozi, uno a Trabia e l’altro nella zona di Tommaso Natale.

Da tempo Federfarma Palermo chiede maggiore protezione e lo scorso giugno durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica l’associazione ha ottenuto un primo risultato: un protocollo di collaborazione con la prefettura. Il testo, che recepisce quello nazionale del 2010 tra ministero dell’Interno e Federfarma, consente di dotare le farmacie di Palermo e provincia di sistemi di allarme e videosorveglianza direttamente collegati con le centrali operative delle forze dell’ordine. In caso di rapine i farmacisti e il personale possono attivare immediatamente l’allarme consentendo a polizia e carabinieri di vedere in tempo reale ciò che accade all’interno.

Benefici duplici per Federfarma. Perché, da un lato, si garantiscono «tempestivi e mirati interventi di repressione dei crimini in corso e di tutela dell’incolumità di operatori e clienti delle farmacie». Dall’altro tali sistemi attivano «un notevole effetto deterrente», essendo prevista l’esposizione all’esterno di cartelli di segnalazione della loro presenza.

«Spiace osservare – lamenta il presidente di Federfarma Palermo, Roberto Tobia – che, nonostante la sensibilità e l’impegno del ministro Alfano, del prefetto Cannizzo e dei vertici delle forze dell’ordine, purtroppo da giugno il testo si trova al ministero dell’Interno, pare per apportarvi minimi ritocchi. Frattanto – aggiunge Tobia – le farmacie continuano ad essere colpite da rapine con sempre più elevati livelli di violenza». Da qui l’auspicio che «la burocrazia del ministero, finita la pausa estiva, acceleri l’iter di valutazione del protocollo e ci consenta di sottoscriverlo al più presto. Nessuno può permettersi di mettere a rischio altre vite umane» conclude Tobia.

Redazione

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