Se non è giorno del giudizio poco ci manca. Alla fine il centrodestra converge unito su Enrico Trantino, avvocato di Fratelli d’Italia con spiccato gradimento da parte dell’ex presidente della Regione Nello Musumeci. Ovviamente la decisione non è arrivata al termine di uno degli interminabili tavoli di coalizione, ma in maniera quasi naturale, grazie al lavoro di cesello fatto da Roma.
Già detto del pochissimo gradimento degli autonomisti nei confronti di Valeria Sudano e della propensione di Forza Italia verso FdI, di cui in Sicilia è praticamente partito satellite, negli scorsi giorni è caduto anche l’ultimo ostacolo, con la Democrazia cristiana, che in quanto tale sarà stata particolarmente sensibile alla Pasqua e ha annunciato tramite il suo leader, Totò Cuffaro, l’appoggio a Trantino.
In uno scenario in cui la battaglia per la poltrona a sindaco di Catania sarebbe stata fratricida, con Trantino da una parte e dall’altra Valeria Sudano sorretta dalla sola Lega, lo scontro non avrebbe giovato né all’una né all’altra parte del fronte di centrodestra, come confermato dalle parole di Fabio Cantarella: «Mostriamo ancora una volta senso di responsabilità – dice l’ex assessore leghista a MeridioNews– Capiamo che l’unione della coalizione è per il bene di tutti e non saremo certo noi a romperla». La decisione finale è arrivata con un incontro lampo tra Salvini e Meloni e sarà lo stesso leader del Carroccio a ufficializzare il passo indietro di Sudano e l’investitura di Trantino. Sudano che non è ancora dato sapere se nella competizione elettorale si defilerà o ricoprirà comunque un ruolo di primo piano. «Sarà il partito a decidere dei ruoli importanti», prosegue Cantarella, che pensa ormai alla campagna elettorale.
«Trantino ha competenza ed esperienza, è una persona seria e preparata – conclude – La coalizione è unita e ha un candidato autorevolissimo, come lo sarebbe stata anche Sudano. È un bene avere tante alternative di valore. Ora parlare alla città diventa importante, ci sono temi e questioni che abbiamo avviato nella vecchia amministrazione e che vanno portati a termine».
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