Sono incorreggibili. Non gli è bastato definire “un orango” la Ministra per l’Integrazione Cécile Kyenge. La Lega Nord colpisce ancora. E dopo Stefano Calderoli, che con le sue parole ha innestato una valanga di polemiche popolar-politiche, ci si mette pure il solito Mario Borghezio.
Che oggi, parlando dell’emergenza sbarchi e riferendosi alla componente del Governo Letta, parla di una ‘faccetta nera’.
“Nella sua intervista di ieri all’Unita’ il ministro Kyenge si e’ orgogliosamente vantata di essere ormai un simbolo, in Italia come in Africa e negli Usa. In effetti, e’ proprio cosi’: Kashetu Kyenge e’ l’immagine dell’Italia 2013: meticcia, con frontiere colabrodo, da rieducare- dice l’eurodeputato. Che, come riporta l’Ansa, aggiunge:
“Non e’ detto infatti che la ministra abbia tutti i torti, visto che veicola instancabilmente il modello di societa’ multietnica, basata sullo ius soli e il diritto di chiunque di entrare liberamente nel nostro paese, acquisendone ipso facto la nazionalita’.
Cosa aspetta quindi il presidente Napolitano a prendere atto della situazione e collocare il ritratto di “Faccetta Nera” Kyenge nello spazio bianco della bandiera tricolore? Nel ’36 – conclude Borghezio – una celebre canzone preconizzava a “Faccetta Nera” che “sarai romana”. Ora ci siamo”.
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