Emergenza sangue a Palermo, appello ai donatori Pazienti talassemici da giorni in attesa di trasfusione

Una situazione drammatica, alla quale i centri trasfusionali della città, come del resto d’Italia, stanno tentando di trovare una soluzione. «Un calo che non è solo qui – dice a MeridioNews Raimondo Marcenò, direttore della Medicina trasfusionale del Cervello –  ma a livello azionale perchè intanto siamo nel perdo estivo e poi c’è stata un’applicazione di direttive nazionali e comunitarie relative alla certificazione dei punti di raccolta e questo ha comportato che non tutti i punti di raccolta, dal 30 giugno abbiano continuato a lavorare. La direttiva porta alla verifica dei requisiti di qualità e sicurezza, non tutti hanno potuto garantire il mantenimento o possesso dei requisiti , l’autorità che certifica ha dovuto bloccare alcuni punti raccolta. Soprattutto la Sicilia orientale si è trovata crisi,  ma ora anche noi siamo in ginocchio e quelli che dipendono da un conferimento esterno e che più utilizzano il sangue, sono i primi a soffrirne, come chi cura i talassemici ad esempio. L’applicazione dei decreti, che non era avvenuto negli altri anni, ha determinato, quindi dal 1 luglio ulteriore calo, delle unità raccolte che si è aggiunto al fisiologico calo dei donatori». 

Si fa di tutto per trovare «Soluzioni impossibili», come le ha definite Marcenò,  «Sfruttiamo canali di comunicazione come Facebook, che funzionano e sono di grande aiuto per gli appelli e coinvolgere la gente e poi ci stiamo muovendo all’esterno tentando di coinvolgere associazioni che hanno a disposizione l’ autoemoteca, chiedendo loro di raccogliere per noi il sangue nei punti in cui non possiamo andare o addirittura venire a casa, ovvero in ospedale così da creare altre postazioni di raccolta e limitare i disagi per il donatore che va ricordato, che quando dona l sangue, dona anche il suo tempo».

La regione che piange la carenza maggiore al momento è il Lazio, che quindi chiede più sangue al momento con la conseguenza che agli altri centri non arrivino.  A fornirle, in caso di emergenza è il Centro nazionale sangue che da supporto in compensazione interregionale, supporto garantito nei limiti ovviamente e si viene incontro alle situazioni più gravi. La compensazione intraregionale funziona molto bene – spiega ancora Marcenò – ma in una situazione di emergenza ovunque, quella intraregionale ha delle difficoltà oggettive. Il centro nazionale funziona con il coinvolgimento di quelle regioni che hanno una raccolta di sangue lievemente maggiore che lo mettono a disposizione».

Aurelio Maggio, capo dipartimento di Ematologia ed Oncologia dell’Azienda ospedaliera Villa Sofia Cervello di Palermo ha inviato una lettera al Prefetto Francesca Cannizzo e al Sindaco Leoluca Orlando sottolineando «viva preoccupazione per l’attuale emergenza sanitaria relativa alla gravissima carenza di unità di sangue disponibili per le trasfusioni dei numerosi pazienti affetti da Talassemia e da altre emoglobinopatie». Il medico propone al prefetto di predisporre una direttiva rivolta al personale delle forze dell’ordine fisicamente idoneo affinchè possa effettuare la donazione del sangue presso i due centri trasfusionali di Villa Sofia e del Cervello, mentre chiede al Sindaco di fare un appello alla cittadinanza al fine di reperire urgentemente le unita’ ematiche necessarie. «La situazione di criticità è talmente elevata – scrive nella lettera – che, soltanto nell’Unita’ operativa di Ematologia II da me diretta, si registra una carenza di circa 100 unità tematiche destinate a pazienti talassemici, da giorni in attesa di trasfusione. I pazienti talassemici necessitano per tutto l’arco della propria vita di trasfusioni con una cadenza periodica di due settimane e se non sono trasfusi vanno incontro a cardiopatie gravi e severe infezioni con rischio anche di morte. La Sicilia è la regione con maggior numero di pazienti talassemici e pertanto questa persistente carenza di sangue sta mettendo a grave rischio la salute di migliaia di persone».

Marta Genova

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