Anche quest’estate è arrivata puntuale l’emergenza rifiuti a Palermo, con cataste di immondizia senza alcuna differenziazione che affolla le vie, soprattutto nelle periferie. I cumuli di spazzatura costellano le strade anche per centinaia di metri. Un problema che, nelle ultime ore, è stato ridimensionato dalla Rap, la partecipata del Comune che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti in città. Ma la pulizia in atto potrebbe non bastare, parola di Giuseppe Todaro, presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda.
Todaro parla di Bellolampo, la discarica palermitana, anche quest’anno vittima di un incendio. «Non è stata ancora consegnata la settima vasca e questo rallenta in modo significativo lo svuotamento dei compattatori: anche una sola ora di ritardo può fare saltare un intero itinerario». E poi c’è il nodo dipendenti: «Non possiamo chiedere ai lavoratori né un piano ferie, cioè esortarli a rinunciare alle ferie per lavorare, come fatto in altre occasioni, né fare ricorso agli straordinari, perché abbiamo un blocco da parte della Corte dei Conti – dice ancora Todaro a MeridioNews – Per questo, al momento, abbiamo sopperito con le ditte esterne: per ora ce ne sono dieci sul campo, anche per questo stiamo recuperando ed entro domani dovrebbe rientrare l’emergenza. Ma – avvisa – se non riusciamo a trovare un sistema strutturale per tutta l’estate, si ripeterà nuovamente».
Ditte esterne che saranno protagoniste anche in futuro, come aveva già preannunciato il sindaco Roberto Lagalla, che proprio con il presidente di Rap si è incontrato ieri per buttare giù un piano straordinario di mobilità interna che prevede di «prendere all’interno dell’azienda qualunque persona che sarebbe anche in via temporanea disponibile alla raccolta», oltre alle 50 assunzioni previste nel futuro prossimo.
Numeri ancora comunque troppo lontani da una situazione ottimale: «La Rap avrebbe bisogno di assumere almeno 800 persone, perché tanti sono anche andati in pensione – conclude Todaro – Un numero inarrivabile. Al momento abbiamo l’autorizzazione per assumerne 150. Stanno arrivando inoltre altri 170 mezzi. Ahimè, i tempi della burocrazia non coincidono mai con i tempi operativi».
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