«Sono 32 appartamenti in viale Moncada 17, assegnati a persone che da 10 o 20 anni aspettano. Non credo che sia una cosa da pubblicizzare». A parlare Carlo D’Alessandro, segretario del Sicet, il sindacato degli inquilini legato alla Cisl. «Gli alloggi sono stati occupati abusivamente e danneggiati, ma verranno comunque consegnati entro la settimana», spiega D’Alessandro, che pungola l’amministrazione comunale e il sindaco Raffaele Stancanelli: «Adesso si dia da fare per recuperare gli altri alloggi».
In viale Moncada 17, intanto, la situazione è tranquilla. La palazzina rosa viene costantemente sorvegliata dai vigili urbani, che si danno il cambio 24 ore su 24. «Dovrebbero starci dei vigilantes, ma a causa di alcuni episodi spiacevoli siamo stato costretti a venire noi» spiega l’agente di guardia, mentre due donne su uno scooter si avvicinano. «Le case le consegnano giorno 7, lo so perché mia madre è una delle assegnatarie» ci spiega una delle due donne, accennando alla storia travagliata dell’immobile che sarebbe stato «occupato mesi fa, ma poi se ne sono andati a occupare un palazzo al viale Biagio Pecorino». Nel frattempo l’altra donna si rivolge al vigile, con una esortazione pittoresca «stia attento, che entrano e scassano sotto il suo naso: spuntanu comu l’aranci i mari». Intanto a poche decine di metri è partita la costruzione di un nuovo edificio di edilizia sperimentale sovvenzionata: fine dei lavori prevista per luglio 2013.
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Ma sono ancora 115 le famiglie in grave emergenza abitativa che vivono in condizioni di estremo disagio e attendono un alloggio. Quelli disponibili, secondo quanto ci riferisce il segretario del Sicet, sarebbero molti meno, «altri 65 sempre a Librino». Redatta l’8 novembre 2012 da una commissione istituita dal Comune di Catania insieme con i sindacati inquilini Sicet, Sunia e Assocasa, la graduatoria sfrattati comprende un totale di 500 famiglie, che dovrebbero trovare posto negli edifici Eep, l’edilizia economica e popolare di proprietà comunale.
Il nodo principale secondo D’Alessandro è però legato alla situazione della Iacp, l’istituto autonomo case popolari. «Da quando nel 2008 le Iacp sono state commissariate è tutto fermo – lamenta D’Alessandro – e restano bloccati i lavori nelle torri di viale San Teodoro e la costruzione dei nuovi edifici previsti, con 9000 famiglie in attesa dell’assegnazione di alloggi dall’istituto autonomo».
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