L’emendamento bocciato durante la manovra della Finanziaria all’Ars per il bacino da 80 mila tonnellate di Fincantieri fa scattare lo stato di agitazione ai Cantieri navali di Palermo. A proclamarlo sono i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil di Palermo. «E’ semplicemente scandaloso che per pura bagarre politica il Parlamento siciliano non abbia approvato il ristorno delle somme necessarie al finanziamento del nuovo bacino di carenaggio per il Cantiere navale di Palermo, soprattutto alla luce del fatto che ciò non avrebbe comportato alcuna spesa aggiuntiva. Anzi, il mancato provvedimento comporterà la perdita degli ulteriori finanziamenti europei – dichiarano i segretari Angela Biondi, della Fiom Cgil, Ludovico Guercio, di Fim Cisl e Vincenzo Comella, di Uilm Uil – A questo punto il governo ci dovrà dire cosa intende fare e se vuole porre rimedio e salvare il cantiere navale e il lavoro a migliaia di persone, visto che la gravissima situazione che si determiner» con un mancato intervento riguarderà anche i lavoratori dell’indotto”.
Per questa ragione, Fiom, Fim e Uilm dichiarano lo stato di agitazione e chiedono un incontro urgentissimo per conoscere le determinazioni del governo. I lavoratori del Cantiere navale di Palermo in mancanza di risposte metteranno in atto un’azione di mobilitazione che non si fermerà «fino a quando non sarà individuata una soluzione e non si otterranno garanzie certe per metterla in atto».
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