Mario Ciancio Sanfilippo incassa un’altra vittoria giudiziaria. Dopo il proscioglimento dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, per l’editore de La Sicilia arriva l’assoluzione dall’accusa di elusione-evasione fiscale. Al centro dell’inchiesta, la cessione di frequenze e impianti televisivi, avvenuta nel 2006, da Rete Sicilia a Etis 2000 (il centro di stampa inaugurato nel 2005) e la successiva vendita a una società del gruppo Telecom. La cessione del ramo da Rete Sicilia a Etis secondo la procura di Catania sarebbe stata condotta regolarmente, ma senza una valida giustificazione economica, solo per ricavarne risparmi di imposta. Da qui l’accusa di evasione-elusione.
Gli inquirenti avevano chiesto anche il sequestro dell’ipotetico profitto, stimato in oltre tre milioni di euro, ma la giudice per le indagini preliminari Giuliana Sammartino aveva rigettato la richiesta. La Commissione tributaria provinciale etnea, intanto, ha ritenuto valida l’operazione e annullato anche gli avvisi di accertamento. I successivi ricorsi dell’accusa sono stati rigettati.
Negli scorsi giorni la terza sezione penale presieduta da Elena Maria Teresa Calamita ha chiuso in maniera definitiva la vicenda: il fatto non costituisce reato. Una decisione presa alla luce della modifica della legge in materia, che esclude rilevanza penale nelle operazioni formalmente prive di valore economico, quello che avrebbe costituito un ipotetico abuso del diritto.
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