Regionale

Da Palermo Elly Schlein lancia la sfida all’autonomia differenziata: «L’Italia non riparte senza il Sud»

«Un no secco all’autonomia differenziata, che non farebbe altro che acuire le differenze tra Nord e Sud». Il direttivo del Partito democratico, guidato dalla segretaria nazionale Elly Schlein, si dà appuntamento a Palazzo dei Normanni per fare il punto su quella che il segretario regionale Anthony Barbagallo definisce «un’estate militante». Nel mirino dei Dem ci sono le misure al vaglio del governo nazionale, di cui quella sull’autonomia differenziata è solo un esempio, come anche la gestione dei fondi del Pnrr, «che continuano a vivere come un fastidio», per citare le parole del senatore Alessandro Alfieri, così come quello delle infrastrutture: «questi signori vengono a parlare di Ponte sullo Stretto, ma nessuno si prende carico della situazione del trasporto ferroviario in Sicilia».

Sul tavolo c’è anche un accurato report sul Pnrr redatto dalla segreteria siciliana a cura dell’ex assessora regionale Cleo Licalzi, report presentato direttamente da Schlein, che ne parla come di una «analisi puntuale di quali sono le opportunità che rischiamo di perdere, con delle modifiche sbandierate in campagna elettorale da questo governo, che dopo nove mesi nessuno ha ancora mai visto».

«La prima grande questione – prosegue la segretaria – è affermare la nostra netta contrarietà a questa autonomia differenziata che vuole spaccare ulteriormente l’Italia in un momento in cui serve invece unità. Ha ragione chi parla di quel vecchio progetto di secessione leghista: è la solita destra che vuole perpetuare i divari, perché a loro sta bene così, ma a noi no». Ma gli argomenti su cui il Partito democratico vuole alzare barricate sono tanti e riguardano anche scuola, lavoro, con il progetto di «limitare i contratti a termine anziché incentivarli ed estenderli ed eliminare i contratti pirata» e transizione energetica.

Applausi delle due sale di palazzo dei Normanni riempite per l’occasione quando Schlein cita la prima ministra della storia della Repubblica, Tina Anselmi. «Se il mio diritto alla salute dipende da quanto abito vicino a un grosso centro urbano, non è così che Tina Anselmi aveva immaginato il sistema sanitario nazionale» dice la segretaria, a cui viene tributato un altro applauso quando tira in ballo, senza mai nominarla, Giorgia Meloni: «Pensate al paradosso di una presidente donna che taglia i fondi sul Pnrr per gli asili e i nidi per l’infanzia». Infine la stoccata anche per il vicepremier: «Abbiamo bisogno di progetti che funzionano e che servono a tutti, non vetusti come il ponte che sta progettando Matteo Salvini».

Gabriele Ruggieri

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