Carmelo Giurdanella Annina è un noto avvocato amministrativista, autore di numerosi testi specialistici, i suoi studi legali si trovano anche a Roma, Milano e Bruxelles. Ha 55 anni ed è padre di quattro figli. Il Movimento 5 Stelle a Vittoria, dopo mesi travagliati, culminati con una scissione e delle espulsioni, ha deciso di puntare tutto su di lui.
È la prima esperienza, per lei, nella competizione politica. Quali motivazioni l’hanno indotta a candidarsi?
«Questa crisi terrificante, non solo economica, ma morale e sociale, mi ha stanato, altrimenti sarei rimasto a fare il professionista. E può stanare tanti vittoriesi. L’obbiettivo è rilanciare la città, ripartendo dalla sostanza e non dall’apparenza».
La città vive un grande periodo di sofferenza. Qual è la sua prospettiva?
«Una cosa mi ha colpito: tanta gente, per effetto di questa crisi, non ti chiede per loro, ma per i figli. È una richiesta che guarda avanti, il desiderio di un rilancio duraturo. Si può proporre una visione di lunga durata e di cambiamento. È necessario fare comunità, fare cultura in senso generico, condividere e occuparci della città, attraverso gli esempi e le facce credibili».
Quali caratteristiche deve avere il sindaco di Vittoria, per lei?
«Deve avere stabilità, essere solido. Avere un’autentica sensibilità a 5stelle: se destra e sinistra sono diventate dei feticci, e la dicotomia è diventata alto-basso, deve stare dalla parte del basso, ascoltare chi è ultimo. E possedere una grande capacità tecnica: non inventare ma sapere, contro la filosofia del sindaco tuttologo, perché deve coordinare».
Gli agricoltori, principale categoria produttiva, sono allo stremo. Quali sono le misure necessarie di rilancio e sostegno?
«Il produttore vive una condizione di debolezza e va rafforzato. Invitandolo ad aggregarsi nelle Op – da qui nasce il progetto SalvaTerra. Alla sfida non puoi presentarti da solo, ma devi farti assistere in modo qualificato. Fare uscire le piccole aziende agricole dalla condizione in cui non riescono sempre a produrre qualità. Non hanno alternative, altrimenti muoiono».
Il mercato ortofrutticolo è il centro dell’attività economica della città. Qual è la sua condizione? Come è possibile rilanciarlo?
«Un sindaco o un’amministrazione è un regolatore di mercato. Dobbiamo spingere il produttore a un miglior approccio con il mercato. Serve dialogo tra le forze, ma qualunque dialogo con i commissionari non può essere possibile con questa debolezza del produttore. I commissionari devono avere interesse che il produttore sia più capace, non lucrare sulla debolezza. Chi ha avuto guadagni facili, deve aiutare per averli nel lungo periodo».
Come accetterà, il ceto dei commissionari, di cedere parte del potere accumulato?
«Se muoiono i produttori, cosa vai a commercializzare domani? D’altra parte, la competenza commerciale, l’esperienza, al produttore serve. Per cui, c’è bisogno di loro; saranno disponibili a rimettersi in discussione, altrimenti uccideranno il mercato con se stessi dentro».
Verrà varato un nuovo regolamento? Quali elementi introdurrete?
«Serve, per uscire fuori dalla condizione attuale. Sarà frutto di un dialogo vero ed effettivo con le categorie. A me interessa ricondurre alla legalità ciò che succede nel mercato, anche se questa, da sola, non risolve il problema».
Qual è il condizionamento che esercita la criminalità organizzata sul mercato? Quale argine è possibile apporre?
«Come sindaco, credo sia importante un tavolo costante con le forze dell’ordine. Penso comunque ci siano delle indagini in corso; quindi applichiamo le norme di legge e aspettiamo gli esiti. Serve un sindaco indipendente, circondato dalle persone giuste. Le illegalità ci sono e verranno combattute».
Rifiuti: il bando della Tek.r.a. scadrà in estate, chi si occuperà del servizio di raccolta? Quando è previsto l’avvio della raccolta differenziata?
«Attueremo subito la raccolta differenziata, con misure di premialità. Per l’assegnazione, penso ad un progetto di suddivisione dei servizi per tipologia, in modo da spezzare le competenze. In questo modo ci adatteremmo alla normativa europea, che già prevede di evitare i mega-bandi, e sarà resa possibile la partecipazione delle Pmi, o anche delle cooperative locali. Le stesse, inoltre avranno la possibilità di partecipare anche alla bonifica delle discariche».
La discarica di Pozzo Bollente, secondo l’Arpa, è sito inquinato; il centro di compostaggio è inattivo. Quali saranno gli interventi?
«Sul piano dei rifiuti, tutto è stato determinato da una vicenda scandalosa a livello regionale: reciproci scarichi di responsabilità, passaggi di competenze interminabile. Comunque ci attiveremo per avviare subito il centro di compostaggio e bonificheremo la discarica».
I migranti sono una parte rilevante della popolazione cittadina. Qual è la sua posizione riguardo il fenomeno? E riguardo lo sfruttamento che li coinvolge?
«Dobbiamo lavorare per integrare tutti, nessuno può essere lasciato indietro. Dobbiamo aprire un concreto dialogo, fare comunità, lavorare insieme. Se paghiamo tutti bene, se riusciamo a mettere in regola tutti i lavoratori dipendenti, lo sforzo fatto verrà compensato da importanti finanziamenti europei a cui potremmo accedere».
Qual è il suo giudizio riguardo la scissione e le espulsioni di un gruppo di attivisti del Movimento 5 stelle di Vittoria?
«Io non c’ero, non mi interessa. I comportamenti successivi di quelli che sono andati via si commentano da soli, perché molti di loro istantaneamente sono andati a confluire presso il loro principale nemico».
Secondo il regolamento (su beppegrillo.it) delle elezioni regionali 2015, per candidarsi era necessario essere iscritti da circa un anno prima della tornata elettorale. Lei quando si è iscritto e ha iniziato a partecipare alle riunioni del meet-up locale? Quanto è lungo il suo periodo di attività nel Movimento?
«Sono vicino al Movimento da tempo. E ho iniziato la mia esperienza, a intervenire qui a Vittoria, nello scorso dicembre. Prima ho cercato qualcuno che volesse candidarsi, per cui mettermi a disposizione».
È stato più volte attaccato dai suoi avversari in merito agli incarichi ricevuti da avvocato amministrativista. La accusano di continuità con la precedente amministrazione.
«Sono stato chiamato ad operare su alcune iniziative legali dell’amministrazione comunale: come la battaglia contro le trivellazioni della Panther, una lotta da Davide contro Golia; o per il progetto di finanza al cimitero (uno dei tanti lasciti di Aiello), che volevano privatizzare, lasciando decine di milioni di euro sulle spalle della comunità. Io ero lì, e abbiamo vinto».
C’è chi ha sostenuto che abbia ricevuto più di 400mila euro per gli incarichi affidati dal Comune. In un video lei risponde di aver ricevuto circa 16mila euro lordi l’anno; nel solo 2015, ma da alcune delibere nel sito del comune, l’importo è già di 25mila euro.
«Nello stesso video, come avrà notato, dichiaro l’importo medio, calcolato sui diversi anni di servizio offerto».
Per il regolamento, non potrà essere sindaco per più di due mandati. Quale sarà il suo futuro?
«Io non farò più di un mandato, né avrò poi altri incarichi regionali o nazionali. La politica dovremmo farla tutti a turno, a chiamata periodica. Io la vivo come un servizio civile. Cinque anni non sono pochi: lascerò un percorso e creerò un ricambio generazionale. Perché la politica crea casta e l’antidoto è il ricambio continuo».
Quanto è costata la sua campagna elettorale? Chi ha sostenuto i costi?
«Ci siamo autotassati e abbiamo organizzato iniziative di autofinanziamento in ogni occasione».
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