Elezioni, Marcello Dell’Utri non sarà candidato

La notizia era nell’aria da tempo. Lo stesso Silvio Berlusconi, appena qualche giorno fa, in Tv, pur difendendo a spada tratta l’amico di sempre, aveva lasciato capire che Marcello Dell’Utri, in queste elezioni politiche, non sarebbe stato della partita. Ora è lo stesso Dell’Utri ad annunciare la sua uscita dal Parlamento nazionale in un’intervista a Il Fatto quotidiano.

Dell’Utri (nella foto a sinistra, tratta da solonews.net) parla con le parole della massima sincerità. E dice, a chiare lettere, che la candidatura non gli interessa più. Il perché lo spiega a chiare lettere: “Se mi condannano definitivamente non c’è scudo che tenga, neanche quello parlamentare. Tanto vale andarsene ora. In Senato ci sono stato già anche troppo, e poi non ho mai avuto la vocazione politica. Mi occuperò d’altro”.

Ha l’aria un po’ rassegnata, Dell’Utri. Il grande combattente, per la prima volta, sembra provato. Il processo sui suoi presunti legami con la mafia – in verità, un processo molto indiziario, simile a quella di altri uomini politici acusati di aver intrattenuto rapporti con gli uomini di Cosa nostra – è ormai alle battute finali.

Il procuratore generale della Cassazione ha chiesto per lui la condanna per sette anni. Richiesta pesante. Dell’Utri scrolla le spalle: “Che dire? Spero non succeda, ma cosa vuole che sia? Sono abituato a cose forti. Non ho paura”.

In questa campagna elettorale, tra le tante stranezze, ne segnaliamo una: se Dell’Utri lascia l’agone politico, quello che è stato uno dei suoi accusatori, il pubblico ministero Antonio Ingroia, si appresta a varcare la soglia del Parlamento.

Noi non abbiamo intervistato dell’Utri. Però sarebbe interessante sapere che cosa pensa nel vedere uno dei magistrati che lo hanno accusato candidato al Parlamento nazionale.

Palermitano, Marcello Dell’Utri si porta ditro le ombre di un passato che affondano le radici nella Sicilia degli anni ’60 e ’70. Quando, da appassionato di calcio, gestiva una squadra di calcio nel popolare quartiere di Resuttana: la Bacigalupo.

Secondo gl’inquirenti, Dell’Utri potrebbe essere stato uno dei protagonisti, dietro le quinte, della scalata di Berlusconi. Su questa vicenda – sulla quale sono stati riversati fiumi di inchiostro – rimangono solo gli indizi. Con una differenza rispetto al passato: che oggi gli indizi, sui fatti di mafia, hanno un peso molto diverso rispetto al passato. Anche in sede di giudizio.  

In ogni caso, a Il Fatto quotidiano, qualche passaggio sulla politica, da parte di Dell’Utri, non manca. Come quando spiega uno dei motivi per i quali si sta facendo da parte: per non diventare il capro espiatorio a un’eventuale sconfitta di Berlusconi. “Ci ho riflettuto bene. Il Pdl sta salendo nei sondaggi, la vittoria non è impossibile, ma è improbabile. Non voglio fare da capro espiatorio, non voglio che si dica: Abbiamo perso per colpa di Dell’Utri”.

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Redazione

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