Elezioni europee-liste chiuse/ Le contorsioni del PD. Il ‘suicidio di Forza Italia con Gianfranco Miccichè capolista?

DOBBIAMO AMMETTERLO: IL PARTITO DEMOCRATICO E I BERLUSCONIANI HANNO DATO SPETTACOLO. TUTTE LE ‘TRAME’ PIU’ STRANE LE HANNO INSCENATO QUESTE DUE FORMAZIONI POLITICHE. RIPERCORRIAMOLE, PERCHE’ SONO UNA SINTESI ‘FILOSOFICA’ DELLA CONFUSIONE POLITICA SICILIANA

A meno di 24 ore dalla ‘chiusura’ delle liste per le elezioni europee la politica siciliana, neanche a dirlo, dà spettacolo. Ovviamente – non ci sarebbe nemmeno bisogno di scriverlo – in negativo.

Abbiamo assistito, ad esempio, a uno spettacolo indecoroso nelle file del PD. I protagonisti, in assoluto, di questa pantomima sono stati il senatore del Megafono, Giuseppe Lumia, e il governatore dell’Isola, Rosario Crocetta. Che, non contenti di dare ‘spettacolo’ alla Regione, si sono ‘esibiti’ anche nella composizione delle liste per queste elezioni europee.

Cosa volevano, anzi, cosa pretendevano Lumia e Crocetta? La candidatura dello stesso Lumia nel collegio Sicilia-Sardegna. Dimenticando che lo stesso Lumia, alle elezioni politiche, è letteralmente ‘fuggito’ dalle elezioni primarie perché sapeva – e aveva ragione – che gli elettori del PD l’avrebbero ‘trombato’ di brutto!

L’avrebbero ‘trombato’ perché la base del PD siciliano non lo sopporta. Perché non ha mai ‘digerito’ i quattro anni di Governo del PD con Raffaele Lombardo. Alleanza imposta da Lumia e da Antonello Cracolici, allora inseparabili compari, detti in quei ‘gloriosi’ anni i ‘dioscuri’ del PD siciliano…

Lumia, da parte sua, si è candidato al Senato in un ‘contenitore’ chiamato Megafono, che ha, di fatto, determinano la sconfitta del PD nello scontro con il centrodestra. In pratica, per garantire per la sesta volta consecutiva un seggio a Roma al signor Lumia, il PD, in Sicilia, ha regalato la vittoria a Berlusconi.

Un incidente, hanno detto i ‘Soloni’ del Megafono. Perché, in fondo, il Megafono era solo una lista di appoggio al PD gestita male. Peccato che, qualche mese dopo, lo stesso Megafono ha schierato contro il PD i propri candidati alle elezioni amministrative. Risultato: ha fatto perdere al centrosinistra (e segnatamente al PD) Sindaci (Piazza Armerina e Modica) e un numero imprecisato di consiglieri comunali!

Dopo aver cagionato tutto questo danno e dopo aver amministrato per quasi un anno e mezzo la Regione controllando praticamente tutte le branche dell’Amministrazione regionale, Crocetta e Lumia hanno avuto anche la sfacciataggine di chiedere la candidatura dello stesso Lumia nel PD. E si lamentano pure di non averla ottenuta!

Sconfitti in Sicilia, hanno cercato sponde a Roma. Ma hanno ‘toppato’. L’unica cosa che hanno ottenuto – al grido per un cornuto un cornuto e mezzo! – è la testa di Antonello Cracolici, che si era già auto-candidato e che invece è stato escluso.

In questo filone di Lumia si inseriscono gli ‘industriali’ siciliani che, invece di occuparsi di un’industria che non c’è più, amministrano da cinque anni l’assessorato regionale alle Attività produttive.

Parliamo dei “Schumpeter” di Confindustria Sicilia, che invece di occuparsi di economia fanno politica, ovviamente in modo approssimativo e scomposto, perché politici non sono, ma sono solo portatori di interessi che poco o punto hanno a che vedere con gli interessi di 5 milioni di siciliani.

Questi signori – che hanno trasformato Confindustria Sicilia in un Partito politico – invece di chiedersi perché l’economia siciliana, negli ultimi cinque anni – guarda caso, da quando loro sono al Governo della Regione – è calata a picco, si atteggiano a leader politici.

Se andate a rileggervi le interviste degli ultimi giorni del ‘capo’ di questa strana organizzazione – ripetiamo, più politica che imprenditoriale – cioè di Antonello Montante, presidente di Confindustria Sicilia, vi accorgerete che questo signore, lungi dall’esprimersi con un linguaggio da imprenditore che affronta i problemi economici, parla come il segretario di un ‘Partito’.

Rivolgendosi al presidente Crocetta – che dopo essersi preso tutte le poltrone della sanità e dopo aver fatto incetta di assessorati non ha più una maggioranza a Sala d’Ercole – ha detto: il presidente vada avanti, se in Aula trova intoppi si vada alle urne.

Ma è un imprenditore o un capopopolo alla Masaniello?

Se a pronunciare queste parole fosse il segretario di un Partito con alle spalle una segreteria, i deputati eletti all’Ars, gruppi dirigenti presenti in ogni provincia e in ogni Comune, beh, non ci sarebbe nulla da dire. Ma il presidente degli industriali – che fino a prova contraria non ha alle spalle il consenso popolare – che cosa ha a che spartire con gli equilibri di un Governo e di un Parlamento?

Nel PD non mancano altre sceneggiate. Come la candidatura dell’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra. Prima annunciata e poi ritirata. Con la ragazzina-assessore che, come in un melodramma, afferma: “Resto per fare la rivoluzione”. Non sarebbe più proficuo – per lei e, soprattutto, per la Formazione professionale siciliana – se Nelli completasse gli studi universitari?

Ancora dal PD: e ancora un’altra sceneggiata. Tocca a Totò Cardinale da Mussomeli. Che non si è limitato a segnalare in Giunta regionale un personaggio ingombrante come l’avvocato Antonio Fiumefreddo, ormai ‘scaricato’ dallo stesso Crocetta che qualche giorno fa l’ha nominato. Totò Cardinale ha fatto di più: sabato scorso si è recato a una manifestazione elettorale a Monreale in onore del candidato avversario del candidato del PD…

Insomma un autorevole dirigente di un Partito che, in un Comune importante del Palermitano, sostiene un candidato alternativo al candidato del PD. Ci capite nulla?

Non abbiamo finiti con il PD. Ci sono ancora Crocetta e Lumia che chiudono la loro ingloriosa parentesi alle elezioni europee con la candidata che sostituisce la bella Nelli: Michela Stancheris.

Tra le cose ‘intelligenti’ fatte dal PD siciliano c’è anche l’elezione, cinque anni fa, di Crocetta al Parlamento europeo. Motivo della sua candidatura: a Gela, da Sindaco, faceva ‘antimafia’…

Crocetta, a Bruxelles, aveva una segretaria: la bergamasca Michela Stancheris. Che il presidente della Regione, che in certi momenti ricorda un Imperatore romano dalle nomine facili, ha nominato assessore al Turismo. E che ora lo stesso Crocetta candida al Parlamento europeo. Sulla base di quali meriti?

Riassumendo: la segretaria bergamasca di un ex parlamentare europeo oggi presidente della Regione siciliana candidata nel PD alle elezioni europee. Con rispetto parlando: ma che c’entra la signora Michela con gli interessi della Sicilia in Europa? E che c’entra con il PD siciliano?

Bella anche la performance di Lino Leanza, un ex democristiano finito nell’orbita di Crocetta e Lumia e, quindi, nella lista del PD. Ma non è la lista, in questo caso, che fa notizia: la notizia è che Leanza ha infilato in Giunta – cioè nel Governo regionale di Crocetta – Ezechia Reale, buona borghesia di Siracusa, avversario, alle ultime elezioni comunali, dell’attuale Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo del PD…

Morale: in questo PD siciliano c’è una grande coerenza… Ma tutto quello che abbiamo descritto è nulla al cospetto di quello che sta succedendo dentro Forza Italia. Dove Berlusconi in persona – così si dice – vorrebbe imporre come capolista Gianfranco Miccichè. In questo Partito siamo alle comiche.

Miccichè, nel 2008, si è giocato la candidatura alla presidenza della Regione per avere infierito su un Totò Cuffaro appena condannato.

Nonostante il “No” di tutto il centrodestra alla sua candidatura, ha insistito. Gli hanno preferito Raffaele Lombardo, lo ‘scienziato’ con i baffi di Grammichele. E lui, Miccichè, subito dopo le elezioni regionali del 2008, per fare uno ‘sfregio’ a chi gli aveva impedito di fare il presidente della Regione – cioè al suo Partito, il Pdl – si è alleato con Lombardo.

Quest’ultimo, candidato da Cuffaro contro Miccichè, già in campagna elettorale brigava contro Cuffaro e si alleava con il PD. Con la promessa che alcuni settori del PD siciliano gli avrebbero risparmiato i ‘fastidi’ giudiziari (infatti è finito condannato per mafia: un genio, Lombardo…).

Ragazzi, che spettacolo: traditori, tradimenti, traditi e pugnalati. Tornando a Miccichè, l’abbiamo lasciato, nel 2008, alleato di Lombardo. A propria volta alleato – all’inizio sottobanco, poi sopra il banco – del PD.

Per stare con Lombardo, Miccichè ha sfasciato il Pdl siciliano. Dicendo peste e corna di quasi tutti i suoi ex compagni di Partito.

Quando Lombardo – sempre convinto che i suoi problemi giudiziari si sarebbero dissolti come neve al sole – ha ‘imbarcato’ il PD nel Governo, ha contemporaneamente ‘sbarellato’ Miccichè.

Nel 2012, quando Lombardo si era già dimesso, Miccichè si è riavvicinato allo stesso Lombardo. E, insieme con Lombardo, ha proposto la sua candidatura a quel centrodestra siciliano che aveva sputtanato nei quattro anni precedenti.

I suoi ex alleati da lui precedentemente sputtanati gli hanno detto di no. E Miccichè si è candidato alla presidenza della Regione con Lombardo, di fatto contro Nello Musumeci.

Di fatto, Miccichè ha fatto perdere Nello Musumeci e ha fatto vincere il candidato di centrosinistra, Rosario Crocetta.

Oggi Miccichè vuole fare il capolista. Di quale Partito? Naturalmente di Forza Italia. Dopo avere distrutto il Pdl siciliano è tornato nella ‘Nuova’ Forza Italia. Di fatto, vuole andare in lista – anzi vuole fare il capolista – di una lista composta da personaggi ai quali, negli ultimi cinque anni, ha creato solo problemi.

Dovrebbe essere il capolista di una lista che dovrebbe essere votata da Nello Musumeci al quale ha fatto perdere le elezioni regionali del 2012. Vuole fare il capolista di una lista dove è in lista Innocenzo Leontini, il capogruppo di quel Pdl all’Ars che lo stesso Miccichè ha contribuito a distruggere.

Immaginate la faccia degli elettori siciliani di Forza Italia nel vedere Gianfranco Miccichè capolista alle elezioni europee nel collegio Sicilia-Sardegna? Diranno: ma questo non è quello che è stato contro di noi, alla Regione, dal 2008 al 2012? Ma questo non è quello che si è candidato con Lombardo contro Nello Musumeci alle elezioni regionali del 2012?

Presidente Berlusconi, ma lei pensa veramente che gli elettori siciliani del centrodestra siano dei rincoglioniti?

Redazione

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