L’ESPONENTE DELL’UDC MAGNIFICA L’ALLEANZA CON ALFANO, DIMENTICANDO CHE A ROMA E IN SICILIA GOVERNANO CON IL PD. IACOLINO SEGNALA L’AMBIGUITA’ DELL’ASSE TRA EX DEMOCRISTIANI E NUOVO CENTRODESTRA. MA IL SUO PARTITO – FORZA ITALIA – ALL’ARS TRESCA CON CROCETTA, UDC E ALFANIANI CON LA ‘MANGIATOIA’ DEL MUTUO ‘ASCARO’ DA UN MILIARDO DI EURO…
Elezioni europee: chi sono i veri Partiti politici moderati? In un’intervista rilasciata stamattina alla Gazzetta del Sud, il leader dell’Udc siciliana, Giampiero D’Alia – che è anche presidente nazionale del suo Partito – spiega l’alleanza con il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano.
“La lista alle Europee con il Nuovo centrodestra – dice D’Alia – non è un cartello elettorale, ma va nell’ottica di una scelta precisa: quella di unire tutti i moderati. E’ inevitabile all’interno della ricomposizione del quadro politico, dopo la fine del sistema bipolare in Italia, sistema contro cui lUdc si è sempre battuta”.
Parole che, dette da D’Alia, almeno per la prima parte, suonano un po’ comiche. Non dobbiamo dimenticare che qualche mese addietro quello che non è più il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini (battuto all’ultimo congresso da Lorenzo Cesa), aveva annunciato il ritorno nel centrodestra con Berlusconi.
Poi, però, l’Udc si è accomodato nel Governo di Matteo Renzi, che non è certo un uomo politico di sinistra (tutt’altro!), ma è pur sempre il segretario nazionale del PD. Sul fatto che il Governo Renzi sia di centrosinistra (più centro che sinistra, in verità) non ci sono dubbi.
Di fatto, l’Udc, che aveva annunciato il ritorno nel centrodestra, è rimasto in un Governo nazionale di centrosinistra insieme al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano, che in queste elezioni politiche svolge un compito ‘cruciale’: prendere i voti di centrodestra e portarli nel centrosinistra.
In pratica, Alfano e i suoi debbono prendere in giro gli elettori moderati, operando una truffa politica ed elettorale ai loro danni per sostenere il Governo del PD.
La seconda parte della frase di D’Alia è invece giusta, là dove dice che l’Udc si è sempre battuta per il superamento del bipolarismo. Solo che a distruggere il bipolarismo sbilenco del nostro Paese non è stato il polo moderato di Casini, D’Alia e Alfano – che non esiste – ma il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che ormai si candida alla guida dell’Italia e, soprattutto, della Sicilia, se è vero che nell’Isola i 14 parlamentari grillini dell’Ars sono entrati nell’immaginario di tanti siciliani.
Per D’Alia, l’area dei moderati “ha delle potenzialità enormi: il bacino dei moderati ha un elettorato vastissimo. Bisogna organizzarlo, proprio come Matteo Renzi sta facendo con la sinistra italiana”.
Peccato che a organizzare il bacino dei moderati c’è già Berlusconi e, adesso, anche Giorgia Meloni. Quanto a Renzi che starebbe organizzando la sinistra italiana, beh, questa è più comica della grande politica di Udc e Alfano: Renzi sta dividendo il PD: e lo si vedrà quando dovrà mettere da parte di Decreti legge e andare in Parlamento per le sue ridicole riforme costituzionali.
Sull’accordo tra il Nuovo centrodestra di Alfano e Udc interviene Salvatore Iacolino, eurodeputato uscente di Forza Italia e ricandidato nello stesso Partito alle europee di maggio. Secondo Iacolino, questo accordo “mette in evidenza tutta lambiguità di unintesa squisitamente elettorale: sulla carta il Nuovo centrodestra è opposizione del Governo Crocetta, nei fatti è contiguo ad esso, tanto da inserire nella lista per le elezioni europee un assessore regionale e lo stesso segretario siciliano dellUdc”.
“Lunico vero partito moderato e di centrodestra è Forza Italia – aggiunge Iacolino -. Gli elettori sanno benissimo che di centrodestra nella politica del Nuovo centrodestra e Udc è rimasto poco o nulla, a Palermo con Crocetta e a Roma con Renzi”.
Detto questo, Iacolino farebbe bene a chiedere al suo Partito – cioè a Forza Italia – che cosa sta combinando all’Ars sul mutuo ‘ascaro’ da quasi un miliardo di euro. Vero è che lo stesso Iacolino si è più volte espresso contro il mutuo da promosso da Governo Crocetta. Ma il suo Partito, all’Ars, è schierato con Crocetta, con una parte del PD, con il Nuovo centrodestra e con l’Udc. Di fatto, l’ambiguità che Iacolino rinfaccia a Udc e alfaniani è la stessa del gruppo parlamentare all’Ars di Forza Italia.
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