LA PESANTE DENUNCIA DEL SINDACO DI CALTABELLOTTA CHE, NUMERI ALLA MANO, DIMOSTRA CHE, IN MOLTI COMUNI DI QUESTA PROVINCIA, I RISULTATI SONO STATI ‘ADDOMESTICATI’. SOTTO ACCUSA FINISCONO I PARLAMENTARI NAZIONALI CAPODICASA, MOSCAT, PANEPINTO, IACONO, L’ASSESSORE REGIONALE SCILABRA E I RENZIANI
Da Agrigento arrivano brutte notizie per il PD siciliano. Dove, stando a quanto denuncia l’onorevole Calogero Pumilia, Sindaco di Caltabellotta (nella foto a sinistra tratta da Teleakras) e delegato di Giuseppe Lupo, ci sarebbero stati brogli elettorali.
La denuncia dell’onorevole Pumilia – uomo molto pacato, abituato a parlare sempre con cognizione di causa – la leggiamo sul Corriere di Sciacca.it. Pumilia, alle elezioni per il segretario regionale del PD siciliano, era schierato con Giuseppe Lupo.
A giudicare dalle notizie che dà, in molti Comuni della provincia di Agrigento ne sarebbero successe di cotte e di crude. Pumilia, leggiamo sul giornale on line di Sciacca, “ha presentato ricorso alla Commissione regionale di garanzia, chiedendo di annullare i risultati di molti circoli per evidenti brogli avvenuti in violazione delle regole di correttezza e di trasparenza.
C’è un passaggio della denuncia di Pumilia molto grave. Il Sindaco di Caltabellotta sostiene che nei circoli dove vi erano i rappresentanti della lista Lupo, questi ha conseguito risultati complessivamente analoghi a quelli del principale avversario: Fausto Raciti, il candidato dei cuperliani e dei renziani risultato eletto segretario regionale. Mentre dove non c’erano i rappresentanti di Lupo, stranamente, il 99 per cento dei voti è stato assegnato a Raciti.
In realtà anche noi, domenica sera, abbiamo riscontrato alcune anomalie. In alcuni Comuni dell’Agrigentino c’era una sostanziale parità tra Raciti e Lupo (in alcuni Comuni Lupo ha preso più voti di Raciti). Mentre in altri Comuni si registrava un risultato ‘bulgaro’ a favore di Raciti.
Pumilia cita i casi di Agrigento città, Campobello di Licata, Canicattì, Licata, Porto Empedocle, Ravanusa, Caltabellotta, Santa Margherita e Santo Stefano dove è stata registrata una sostanziale parità tra Lupo e Raciti.
Mentre “nella stragrande maggioranza degli altri circoli – denuncia Pumilia – dove non era garantita la presenza del rappresentante di lista, il risultato è a dir poco scandaloso”.
I numeri parlano da soli. “Ad Alessandria della Rocca – leggiamo sul Corriere di sciacca.it – hanno votato o sono state riempite 129 schede, con un solo voto a Lupo e tutto il resto è andato a Raciti; a Naro su 174 votanti questultimo ha totalizzato 172 preferenze; a Realmonte su 115, 112 hanno preferito Raciti, a San Biagio Platani 106 su 117, a Siculiana 142 su 155, ad Aragona 172 su 178”.
A Cattolica Eraclea hanno votato in 350, più di quanti si sono recati ai seggi ad Agrigento città. A Montevago hanno partecipato al voto in 315, poco meno della metà dei cittadini adulti.
“Lupo ha conseguito più di 1.600 voti in tredici Comuni – dice sempre Pumilia al quotidiano on line di Sciacca – quelli nei quali erano presenti i rappresentati della sua lista; e appena 300 negli altri ventotto Comuni”.
Ce n’è abbastanza per denunciare “lo scandaloso comportamento degli apparati di partito e dei gruppi di potere che lo hanno infeudato, che violentano la democrazia e precostituiscono falsi risultati”.
Pumilia ha chiesto alla Commissione regionale di garanzia di acquisire i registri dei votanti che “dovrebbero recare i dati e le firme di tutti coloro che si sono recati ai seggi insieme alle schede elettorali e di invalidare le elezioni nei circoli dove gli imbrogli sono di tutta evidenza”.
“Del resto – conclude Pumilia- il nuovo segretario regionale del PD, sostenuto, in provincia di Agrigento, dalla armata composta da Capodicasa, Panepinto, Moscat, Scilabra e Iacono e dai renziani avrebbe vinto ugualmente se tutto si fosse svolto con regolarità. Ma gli sponsors di Raciti, privi anche di senso della misura, hanno voluto strafare, macchiando la sua vittoria e insieme screditando il partito. Malgrado tutto ciò, Giuseppe Lupo, sostenuto da un gruppo di militanti insieme allonorevole Giuseppe Lauricella e, a fronte del 70% di schede contabilizzate al suo competitore, ha ottenuto più del 25%”.
Per la cronaca, ricordiamo che quanto avvenuto – là dove venisse provato – non è grave solo come fatto morale in sé: non è grave ai fini dell’elezione del segretario regionale: è anche grave perché i risultati ‘bulgari’ ottenuti da una lista in tanti Comuni di questa provincia hanno condizionato l’elezione dei componenti nell’Assemblea regionale del Partito.
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