Con otto candidati in lizza per la poltrona di sindaco e ben 15 liste, mai le elezioni a Monreale si sono preannunciate dall’esito così incerto. Ai blocchi di partenza, accanto ai volti più noti, tra cui l’uscente Capizzi e il ritorno di Caputo, anche alcune new entry. Pronti a darsi battaglia in una contesa che si chiuderà probabilmente solo al ballottaggio, e che potrebbe riservare non pochi colpi di scena. Nella città normanna alle porte di Palermo, infatti, il quadro è quanto mai frammentato con ben 12 liste civiche e 342 candidati ma solo 24 posti disponibili in Consiglio comunale, in vista delle elezioni fissate per domenica 28 aprile, e l’eventuale ballottaggio il 12 maggio.
Il tutto tra un centrodestra spaccato su tre fronti, un Pd senza simboli e schierato su più liste, con la Lega e il M5s che corrono da soli. Difficile fare delle previsioni ma tra i nomi papabili c’è sicuramente quello dell’uscente Piero Capizzi, appoggiato dalle liste Alternativa Civica e Popolari per Monreale. Il primo cittadino può contare sull’appoggio di big come assessori e consiglieri uscenti, ma paga il prezzo di alcuni contrasti e polemiche che hanno caratterizzato il suo mandato. Nel centrodestra troviamo invece Alberto Arcidiacono che, sconfitto alle scorse elezioni proprio da Capizzi, è sostenuto ora dalle liste Obiettivo Futuro, La Nostra Terra, Diventerà Bellissima, Autonomia e Libertà.
Sempre in quest’area politica si colloca Giuseppe Romanotto, il candidato della Lega che corre con il proprio simbolo, dopo che l’intesta con altre forze di centrodestra è sfumata. Infine, questa competizione elettorale saluta anche il ritorno dell’ex sindaco e deputato regionale Salvino Caputo che corre con l’appoggio di Forza Italia, Per Monreale Salvino Caputo Sindaco, Uniti per Monreale. Il Pd, come accade spesso, non è riuscito a far sintesi diviso su più fronti: al fianco di Roberto Gambino scendono in campo due liste, Il Mosaico e Monreale Bene Comune mentre, un’area più vicina a Faraone potrebbe dare il proprio sostegno a Capizzi.
Una lista per il candidato del M5s, Fabio Costantini, che corre con il simbolo del Movimento, assieme a Massimiliano Lo Biondo appoggiato da #Oltre, e Benedetto Madonia sostenuto da Occupiamoci di Monreale. La sensazione è che nessuno abbia sulla carta i numeri per vincere al primo turno superando quota 40 per cento. E al ballottaggio, con la soglia di sbarramento fissata al 5 per cento dei voti validi espressi, si potrebbe assistere a imprevisti rimescolamenti di carte. Difficile immaginare, ad esempio, che un centrodestra così dilaniato possa convergere su un unico nome. Probabilmente la partita si giocherà tra pochi, in una sfida dal sapore a metà tra un desiderio di novità e un ritorno al passato.
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