«Il problema principale di Aci Castello è la viabilità: da domani lavoreremo per tentare di risolverlo». Carmelo Scandurra le elezioni amministrative 2019 ad Aci Castello non si è limitato a vincerle, le ha sbaragliate. Sostenuto da una corazzata di sette liste, ha più che doppiato la sua principale sfidante: la vicesindaca di Filippo Drago Ezia Carbone. Solo terzo, e staccato di parecchio, il giovane Antonio Bonaccorso, candidato sindaco del Movimento 5 stelle. Finisce così una competizione elettorale che non si può certo dire sia stata serena: soprattutto per la fluidità con la quale la politica si è approcciata alla composizione delle liste. «Dalla nostra parte, i toni sono stati abbastanza pacati – dice Scandurra a MeridioNews – Io non ho attaccato nessuno e così farò il sindaco: solo pensando ai cittadini castellesi». Del resto, nel suo programma elettorale il punto numero uno era «non prendere in giro i concittadini».
Con sette liste, intanto, c’è già chi pensa alla spartizione delle poltrone. «Quando uno diventa sindaco – continua il neo-eletto a questa testata – deve nominare quattro assessori. Se in modo volgare la vogliamo chiamare spartizione di poltrone, facciamolo pure. Ma si deve, intanto, amministrare. Per noi l’interesse è solo quello». La festa, nel comitato elettorale della frazione di Aci Trezza, è grande. In prima linea ci sono il sorridente deputato regionale Luca Sammartino e la senatrice Valeria Sudano. Entrambi sorridenti per un’altra vittoria della loro linea nel centrosinistra. «Questa è una vittoria contro l’arroganza e le scelte compiute dall’alto», sostiene Sammartino. Il riferimento è a Ezia Carbone, malamente sconfitta nonostante l’appoggio dell’uscente Filippo Drago (non più ricandidabile) e dei big del centrodestra provinciale. «I cittadini hanno premiato Scandurra con un plebiscito – rimarca mister 32mila preferenze alle Regionali 2017, che di plebisciti se ne intende – Lui avrà anche il mio contributo».
L’appoggio nessuno lo aveva mai messo in discussione. Il tema era stata, però, la confluenza di pezzi della Lega attorno al politico oggi vincente. «La nostra coalizione è stata composta secondo un modello che guardava al di fuori dei partiti – commenta Luca Sammartino – All’interno ci sono varie estrazioni politiche, ma tutte si ritrovano nell’idea del buongoverno, e siamo sicuri di portare ai cittadini un’amministrazione competente». La chiusura del discorso, poi, apre perfino al futuro: «Quello usato ad Aci Castello è un progetto che possiamo esportare». Le larghe intese, in fondo, non sono un’invenzione siciliana.
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