Non si placano le polemiche sulla raccolta delle firme per la presentazione della lista elettorale del Movimento 5 Stelle in occasione delle elezioni amministrative del 2012. Questa volta è il Comune di Palermo a replicare a Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd. «Si apprende di una nuova dichiarazione del segretario del Partito Democratico secondo il quale vi sarebbe stata una ‘perquisizione‘ della Digos presso gli Uffici del Comune di Palermo per ‘scovare e sequestrare’ documenti inerenti le elezioni del 2012», si legge in una nota di Palazzo delle Aquile.
«Si ritiene di dovere ulteriormente precisare che nessuna ‘perquisizione’ è stata svolta presso gli uffici del Comune di Palermo e che, come gli stessi agenti di Polizia Giudiziaria hanno potuto verificare direttamente insieme con il capo area competente per materia, il dottor Sergio Maneri, nessun documento inerente a nessuna lista era occultato né tanto meno sparito».
«Come già si è avuto modo di sottolineare, alcuni fogli di raccolta firme, in particolare i cosiddetti primi fogli, relativi alla lista del Movimento 5 Stelle, così come quelli relativi ad altre liste, erano archiviati in un armadio diverso da quello in cui erano archiviati i fogli successivi. Quanto sopra è stato regolarmente verbalizzato dalla Digos che non ha sollevato in quella sede alcun rilievo».
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