Elettrodotto Terna: ‘effetti collaterali’

“Terna e la crisi sanitaria ed ambientale del nostro territorio”: questo il tema del convegno che si terrà giovedì 31 gennaio alle ore 17:00 presso l’auditorium di Pace del Mela.

Si discute, ancora e ancora, contro il potere economico, politico e affaristico di Terna per difendere la vita dei residenti, la salute, la natura, l’agricoltura e l’ambiente. (sotto, a sinistra, foto tratta da wemwes.it)

Durante l’incontro interverranno l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, l’esperto in fisica ambientale, Luigi Maximiliam Caligiuri, il consigliere provinciale di Rifondazione comunista, Francesco Andaloro, il parroco di Archi e Pace del Mela e presidente dell’associazione TSC (Tutela della Salute dei Cittadini), il presidente dell’A.D.A.S.C (Associazione per la Difesa dell’Ambiente e della Salute dei Cittadini) Giuseppe Maimone, il presidente del Comitato Passo Badia Rosy Giorgianni, e il presidente del Comitato Cittadini Pacesi per la Vita.

Tutti i residenti sono invitati a partecipare al convegno pubblico in cui si sosterrà il diritto alla vita e la salvaguardia dei Comuni di Pace del Mela e San Pier Niceto, divenuti territori ad alto rischio ambientale a causa della realizzazione di elettrodotti troppo vicini alle abitazioni.

Gli abitanti chiedono che si modifichi il tracciato della struttura di Terna, poiché questa metterebbe a rischio la salute dei residenti e dell’ambiente. Per questo chiedono a gran voce un elettrodotto che non passi a pochi metri dalle abitazioni, ma che venga interrato.

Le proteste dei residenti non preoccupano Terna. I lavori dell’elettrodotto, infatti, vanno avanti. Tra il disinteresse di tutte le autorità. Così la popolazione i queste zone è sempre più inferocita.

Anche perché c’è anche la presa in giro. Ovvero una finta interruzione dei lavori. Invece lo ‘stop’ è stato solo tecnico. C’era il cemento fresco. E gli operai si sono fermati per attendere che le colate di cemento utilizzate per la costruzione di grandi basamenti di tralicci si solidificassero.

Così scrivono gli abitanti in una lettera accorata inviata al Prefetto di Messina, affinchè si faccia portavoce presso le Autorità competenti:

“Questo territorio della Valle del Mela, che il Creatore ci ha donato e dove il sole splende e riscalda dall’alba al tramonto, era storicamente noto per le primizie e i meravigliosi frutti della terra, con spiagge da sogno per attirare i turisti e molta occupazione agricola. Questo stesso territorio oggi è diventato una discarica, con molti disoccupati e ammalati e morti di tumore. Da questo territorio molti cittadini sono costretti ad emigrare in cerca di lavoro, di aria pulita e cure sanitarie”. (a destra, foto tratta da statoquotidiano.it)

Una cosa è certa: negli ultimi anni si registra un alto rischio cancerogeno per i cittadini di queste contrade, correlato all’esposizione a campi elettrici e magnetici generati da elettrodotti. Questo è il pericolo che vogliono scongiurare gli abitanti della Valle del Mela.

Diverse ricerche, svolte a livello nazionale in Svezia, Finlandia e Danimarca hanno dimostrato l’alta pericolosità per la salute di chiunque abiti in prossimità delle linee ad alta tensione, tenendo conto della configurazione degli elettrodotti e della loro distanza dalle case.

Questi studi, condotti con un’accurata valutazione dell’esposizione ai campi ELF (extremely low frequency) e degli altri fattori di rischio dei tumori, indicano indiscutibilmente un incremento di rischio di leucemia infantile in relazione all’esposizione protratta e ravvicinata rispetto alle fonti elettromagnetiche.

Una ricerca effettuata in Inghilterra e nel Galles ha osservato che i bambini nati e vissuti in prossimità dei campi magnetici generati dai condotti dell’alta tensione presentano un rischio maggiore di una volta e mezzo rispetto ai coetanei di ammalarsi di leucemia.

Recenti indagini espletate dall’Iss (Istituto superiore della sanità) a Longarina (quartiere di Roma), le cui abitazioni distano meno di cento metri da una linea ad alta tensione, hanno individuato un incremento dei casi di tumore anche negli adulti (leucemia ed altri tipi di cancro, in particolare al pancreas). L’aumento è stato osservato soprattutto in chi vive più vicino alla linea da più tempo.

Secondo il rapporto degli “Studi della mortalità e morbosità della coorte di Longarina”, su un campione di 357 persone, i ricercatori hanno dimostrato che in quella zona i decessi per tumore maligno risultano più frequenti che nel resto del Lazio.

L’incremento di mortalità è stato riscontrato soprattutto per cancro all’apparato digerente e peritoneo in coloro che hanno abitato tra i 30 ed i 40 anni in un’area che si estende a cento metri a destra ed a sinistra della linea elettrica.

Da queste ricerche è emerso non solo l’aumento del rischio delle malattie neoplastiche, ma anche quello delle malattie cardiocircolatorie e delle alterazioni ematologiche.

Redazione

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