EDITORIALE/ Presidente Crocetta, dia retta a noi: lasci in pace Fiandaca e La Torre

IL GRANDE GIURISTA – CHE E’ IL MIGLIORE CANDIDATO CE IL PD HA ESPRESSO IN QUESTE ELEZIONI EUROPE – NON DIFENDE UOMINI, MA PRINCIPI. QUANTO AL LEADER DEL PCI TRUCIDATO NEL 1982, IL GOVERNATORE NON DOVREBBE NEMMENO NOMINARLO!

In queste ore assistiamo attoniti a un crescendo di polemiche tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e i dirigenti del Partito che lo hanno eletto, cioè del PD.

Ieri sera abbiamo pubblicato – integralmente – un intervento di Giuseppe Arnone, leader storico di Legambiente Sicilia. Arnone è andato giù pesante sull’attuale presidente della Regione.

Noi vorremmo provare a commentare le parole del governatore in termini pacati ma fermi. Perché, a nostro avviso, il presidente Crocetta ha fatto un po’ di confusione, mettendo assieme il processo sulla trattativa tra Stato e mafia, la vicenda di Pio La Torre e altro ancora.

Durante il comizio il governatore ha detto che il professore Fiandaca nega la trattativa tra Stato e mafia. Questo giudizio ci sembra ingeneroso.

Come i nostri lettori sanno, noi siamo convinti che la trattativa tra Stato e mafia c’è stata. Ma al presidente Crocetta vorremmo dire che il professore Fiandaca, che è un grande giurista, non accusa né difende qualcuno, ma si limita a difendere un rispettabile principio di civiltà giuridica.

Ci dispiace per il presidente della Regione, ma ci sono cose che non vanno lette in chiave manichea. Un conto è dire che la trattativa tra Stato e mafia non c’è stata, negando tutto, altra e ben diversa cosa è considerare legittimo che esponenti dello Stato, in un momento di grande difficoltà, abbiano cercato di venire a patti con la criminalità organizzata.

Insomma, la trattativa c’è stata: bisogna capire se è stata legittima o meno. In altre vicende giudiziarie certi rapporti non sono stati considerati legittimi. E chi li ha tenuti è stato considerato un traditore dello Stato ed è stato condannato.

Bisogna capire, inoltre, che tipo di trattativa c’è stata e che tipo di accordi sono stati raggiunti, se – ovviamente – sono stati raggiunti.

Ma su questo è in corso un processo e sarebbe bene capire che cosa succederà nel dibattimento che è in corso. E che potrebbe riservare sorprese.

Detto questo, utilizzare argomenti così delicati per una polemica politica di basso profilo, beh, ci sembra decisamente fuori luogo. E, soprattutto, ci sembra sbagliato attaccare un giurista della levatura del professore Fiandaca che – questo almeno è il nostro giudizio – difende principi di civiltà giuridica e non persone.

Quanto a Pio La Torre, beh, forse se c’è una persona che dovrebbe tacere, questa è proprio l’attuale presidente della Regione.

La Torre era un uomo politico trasparente. Appena tornato a fare il segretario del suo Partito – il Pci – ebbe subito contro la ‘sinistra’ del suo Partito, che gli contestava il fatto di essere vicino alla ‘destra’ del Pci, cioè ai riformisti di Paolo Bufalini, Giorgio Napolitano, Emanuele Macaluso, Gerardo Chiaromonte e via continuando.

Salvo poi a scoprire, alcuni mesi dopo, che alcuni contestatori di La Torre ‘da sinistra’, all’interno del suo Partito, ‘armeggiavano’ con i centri Aima, ovvero con il fiume di denaro che la Comunità economica europea metteva a disposizione per lo ‘scafazzo’ degli agrumi in eccedenza.

Per non parlare della battaglia condotta, sempre da La Torre, contro alcuni dirigenti del suo Partito, a Palermo, che invece ‘armeggiavano’ con la realizzazione del Palazzo dei congressi, opera poi sfumata nonostante il pagamento anticipato di una tangente di 300 milioni di vecchie lire.

La Torre, lo ribadiamo, era un uomo trasparente, dentro e fuori il suo Partito. Crocetta, che lo nomina e se ne fa scudo, è altrettanto trasparente della gestione del Governo della Regione? Sono trasparenti gli appalti per i rifiuti gestiti dal dottore Marco Lupo? E’ trasparente il sito della presidenza della Regione? Il governatore Crocetta ha reso noto – come ha fatto il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone: e gliene diamo atto – come sono stati spesi i fondi riservati della presidenza della Regione?

Che dire, poi, del Muos di Niscemi? La Torre condusse un’epica battaglia contro i missili Cruise che gli americani dirottarono in Sicilia. Crocetta, sul Muos di Niscemi, arma voluta dagli americani in Sicilia – nonostante le grandi proteste popolari – ha affermato che “è uno strumento di pace”!

La Torre riuscì a creare un grande movimento popolare attorno ai temi della pace, avvicinando al Pci il mondo cattolico. La Torre univa, non divideva. 

Crocetta, da quando è presidente, non ha fatto altro che dividere. Sbagliamo, o stiamo parlando degli attacchi che il presidente della Regione ha sferrato ai suoi compagni di Partito?

La verità – i dirigenti del PD siciliano se ne devono fare una Ragione – è che la candidatura di Crocetta alla guida della Sicilia è stato un gravissimo errore.

In questo l’Udc ha responsabilità grossissime. Ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare che, alla fine, il PD – tutto il PD siciliano – ha ceduto all’Udc, al senatore Giuseppe Lumia e agli attuali vertici di Confindustria Sicilia. E ha accettato e votato Crocetta.

Oggi il problema vero non è tanto e soltanto nell’errore politico commesso dal PD, ma nel fatto che questo Partito si ostina a non prenderne atto e ad agire di conseguenza.

Redazione

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