SEMBRA INCREDIBILE, MA E’ VERO. PER IL NOSTRO PRESIDENTE DELLA REGIONE UNA FAMIGLIA CON 40 MILA EURO LORDI ALL’ANNO E’ TROPPO ‘RICCA’. POI, PERO, SOSTIENE CHE 50 MILA EURO ALL’ANNO PER I SUOI AMICI E SODALI CHE AMMINISTRANO LE SOCIETA’ REGIONALI MANGIASOLDI SONO TROPPO POCHI…
Stamattina abbiamo scritto che nella terza legge finanziaria in discussione all’Ars, all’appello, mancano 70-80 milioni di euro (e forse qualcosa in più) per coprire il costo degli operai che lavorano nella Forestale (cioè per la tutela dei boschi della Sicilia). Ebbene: cosa propone il Governo regionale di Rosario Crocetta? Buttare fuori 6-7, forse 8 mila operai della Forestale.
Sembrerà assurdo, ma è così. Si tratta di una soluzione che il Governo Crocetta deve aver mutuato dal Governo Renzi, che ormai riecheggia le ‘gesta’ della P2, o direttamente dal gruppo di Bilderberg.
Qual è la scusa che il Governo Crocetta accampa per buttare fuori 7-8 mila operai della Forestale? Che guadagnano troppo. Troppo quanto? 20 mila euro all’anno lordi se vivono da soli, 40 mila euro lordi all’anno se tengono famiglia.
Si tratta, a ben vedere, della trovata ‘geniale’ utilizzata per una parte degli ex Pip di Palermo. Per questi, in effetti, Crocetta ha potuto contare sulla sponda un po’ ingenua e precipitosa dei grillini dell’Ars.
Insieme – Governo Crocetta e grillini – giocando di sponda, hanno messo in giro la voce, raccolta da alcuni giornali, che c’erano chissà quanti Pip milionari. Salvo a scoprire, poi, che i Pip ricconi erano due, forse tre. Mentre gli altri arrivano a 20 mila euro lordi tenendo pure famiglia. Cifre ‘eccessive’: meglio sbatterli fuori.
Facendo finta di non sapere che in Sicilia rendere ancora più poveri i poveri è solo una grande favore fatto alla mafia. Manovalanza a buon prezzo. Ma tant’è.
Ora la storia si sta ripetendo con gli operai della Forestale, equiparati, non si capisce bene a che titolo, agli ex Pip di Palermo. Secondo il signor Crocetta da Gela, 40 mila euro lordi, per un operao della Forestale che magari tiene famiglia sono troppi. E così li vuole licenziare.
Non sappiamo se questo provvedimento verrà approvato dall’Ars. Il PD siciliano, che forse sta rinsavendo, pare si opponga.
Ma non possiamo fare a meno di sottolineare che, molto difficilmente, il presidente Crocetta avrebbe annunciato un provvedimento del genere senza l’avallo del Governo nazionale, del quale è succube.
Dietro quest’operazione, a nostro modesto avviso, s’intravede l’ombra del Governo Renzi, condito del rigore tedesco della signora Merkel.
Non è un caso che i renziani siciliani, da quando il loro ‘idolo’ di Palazzo Chigi ha iniziato a proporre una schifezza dietro l’altra abbiano perso il dono della favella.
Tacciono (e quindi acconsentono) sulla ‘riforma’ del Senato; tacciono (e acconsentono) sulla Camera dei deputati composta da ‘camerieri’ scelti direttamente da Renzi e dal Caimano-Berlusconi, ormai socio-strutturale di Renzi e dei suoi giannizzeri; per non parlare dei prelievi forzosi del Governo nazionale dal Bilancio della Regione siciliana e di altre ‘prelibatezze’ politiche ancora.
Ora arriva la proposta del Governo Crocetta – quello che ha rinunciato ai contenziosi finanziari con Roma a nome dei siciliani mai così male rappresentati -: mandare a casa migliaia di forestali.
Davanti a tutti questi provvedimenti che, da Roma, scendono verso la Sicilia i renziani siciliani hanno optato per il silenzio-assenso.
Del resto, bastonare gli indifesi è stata la vera cifra politica e ‘programmatica’ del Governo Monti, del Governo Letta e adesso è la cifra politica e programmatica del Governi Renzi che in Sicilia opera attraverso il Governo degli ‘ascari’ di Crocetta.
Il nostro presidente della Regione prima ha bastonato gli ex Pip, ora ci sta riprovando con i forestali. Un vero ‘comunista’, Rosario Crocetta: un uomo di ‘sinistra’ tutto d’un pezzo.
E dire che tanti operai della Forestale, appena un paio di settimane addietro, quando lo Scirocco e il fuoco si stavano mangiando la Sicilia, non hanno esitato, pur senza contratto, a gettarsi tra le fiamme per spegnere gli incendi nei boschi. Hanno fatto male. Malissimo.
Visto che il Governo Crocetta li vuole licenziare, perché troppo ‘ricchi’, la prossima volta gli incendi – ovviamente questo vale per gli operai forestali senza contratto – li facciano spegnere alla Protezione civile e ai Vigili del fuoco.
Resta da capire, infine, perché un operaio della Forestale con famiglia a carico, con un reddito famigliare di 40 mila euro all’anno lordi venga considerato ricco dal presidente Crocetta. Mentre il presidente o l’amministratore di una società regionale mangia-soldi, che si porta a casa da solo – a prescindere da quello che guadagna la moglie o il marito – 50 mila euro all’anno viene considerato ‘povero’ dallo stesso governatore.
E’ noto – l’abbiamo ricordato stamattina, lo ribadiamo oggi – che un articolo della terza manovra finanziaria punta a portare i compensi degli amministratori di quattro società regionali da 50 mila euro a 160 mila euro o, forse, a 250 mila euro.
Noi ci auguriamo che l’Ars bocci quest’articolo infame proposto dal Governo Crocetta. E ne approfittiamo per invitare Antonio Ingroia a dissociare il proprio nome da un Governo regionale di ‘ascari’.
La storia di Ingroia non può finire in una società della Regione di Rosario Crocetta.
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