IN DEMOCRAZIA E’ IL GOVERNO CHE VA MESSO SOTTO CONTROLLO E NON LE OPPOSIZIONI. IL CONTRARIO AVVIENE SOLO NEGLI STATI FASCISTI
Continua senza sosta l’attacco a Beppe Grillo da parte del PD e dei poteri forti ‘europeisti’. Dopo aver sparato a zero per oltre due mesi sul leader del Movimento 5 Stelle, reo di aver proposto un sacrosanto referendum sull’euro – è noto che i ‘compagni’ del PD, nel nome di una strana idea della democrazia, si sono bevuti il cervello e sostengono che il popolo italiano non deve aprire bocca né sull’euro, né sul Fiscal Compact, né sul Two Pack, né su gli altri trattati internazionali che verranno – oggi Grillo è preso di mira perché ha incontrato Nigel Paul Farage, il politico britannico, in verità un po’ discutibile leader dell’altrettanto discutibile Ukip.
Però, invece di parlare di Grillo e di Farage, i ‘compagni’ del PD farebbero bene a chiedere al signor Matteo Renzi che cosa ha intenzione di fare per rilanciare l’economia italiana. Di Renzi abbiamo apprezzato il suo richiamo, subito dopo il voto, a una svolta keynesiana dell’Unione europea.
Bene. Intanto perché questa svolta keynesiana non la cominciamo ad attuare in Italia? O dobbiamo chiedere il permesso ai tedeschi?
A questi ‘compagni’ del PD che, invece di occuparsi di che cosa deve fare il Governo che hanno votato, continuano ad occuparsi di Grillo ricordiamo che la presa per il culo non è eterna. La gente, prima o poi, inizia a riflettere.
Abbiamo visto tutti, in rete, qualche giorno prima del voto, i cedolini degli stipendi con la scritta: “80 euro – decreto Renzi”.
La verità è che se una cosa del genere l’avesse fatta Berlusconi sarebbe successo un casino. Se invece la mancia di 80 euro la propone in campagna elettorale il PD, tutto è lecito. Vomitevole.
Detto questo, aspettiamo le mosse di questo Governo nazionale. Vogliamo capire se saranno tasse o iniziative keynesiane. Se saranno regali a qualche noto imprenditore fallito vicino al PD o iniziative in favore dell’economia. Se saranno riforme per rimettere in moto l’economia o abolizione del Senato e delle garanzie dei lavoratori.
Quindi, cari ‘compagni’ del PD, se ne avete le capacità e i numeri, parlate di cose serie. Le elezioni, in un modo o nell’altro, le avete vinte.
In democrazia l’attenzione si rivolge ai Governi e non alle opposizioni.
Solo negli Stati fascisti le attenzioni si rivolgono alle opposizioni, per consentire ai tiranni di fare quello che vogliono. Siamo certi che questo non è il caso dell’Italia.
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