EDITORIALE/ Accordo-capestro Renzi-Crocetta contro la Sicilia: ora il governatore chiama in sua difesa gli Azzeccagarbugli…

MA, COME SPESSO AVVIENE, IL DIAVOLO CI HA MESSO LA CODA: MENTRE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ‘CELEBRA’ UN ALLENTAMENTO DEL PATTO DI STABILITA’, UNA BRANCA DELLA SUA AMMINISTRAZIONE LO SMENTISCE, ANNUNCIANDO CHE NON PAGHERA’ LE RETRIBUZIONI PERCHE’ C’E’ IL PATTO DI STABILITA’…

Dopo lo sputtanamento è il momento dell’Azzeccagarbugli di turno. ‘Beccato’ in castagna con un accordo-capestro che ‘incapretta’ la Regione siciliana a tutto favore del Governo nazionale, il governatore dell’Isola, Rosario Crocetta – o chi per lui – prova a difendere ciò che è indifendibile. E lo fa con un comunicato criptico, da addetti ai lavori, che ricorda tanto il celebre personaggio del Manzoni.

“La Regione – si legge nel comunicato – con l’intesa che si dice preveda la rinuncia a tutti i ricorsi contro lo Stato ottiene invero, in termini differenziali tra dare ed avere, un surplus positivo in termini di indebitamento netto e saldo netto da finanziare, superiore a quattro miliardi, per il periodo 2014/2017”.

Come si può notare siamo al limite delle lingua italiana, con parole che si arrampicano l’una sull’altra alla ricerca dell’incomprensibile ai più. 

“Con l’intesa – prosegue il comunicato – emerge chiaramente che, a fronte dell’alea del contenzioso, la Regione oltre ad ottenere gli oltre quattro miliardi, tra spazio di patto e minore accantonamento, ottiene per la prima volta il riconoscimento di programmare il patto di stabilità non più su base annuale, ma per l’intero periodo 2014/2017, secondo una logica di programmazione”.

Proviamo a tradurre. Il patto di stabilità è una delle trovate più demenziali sperimentate da un’Unione di falliti e di banditi. Esempio: la Ue dà i fondi a una Regione ad Obiettivo convergenza, ma gli dice che non li può spendere perché non deve sforare il tetto. 

Abbiamo detto che il patto di stabilità è una trovata da dementi: in realtà, è solo un volgare imbroglio degno, in tutto e per tutto, di un’Unione europea di imbroglioni. Morale: i soldi del patto sono già nostri e il Governo nazionale non ci dà proprio nulla!

Nel comunicato si legge che il Governo nazionale, bontà sua, promette un “minore accantonamento”. Per capirci e renderlo chiaro ai nostri lettori: da due anni il Governo nazionale scippa dal nostro Bilancio una barca di soldi: lo scorso anno 915 milioni di euro, quest’anno un miliardo e 150 milioni di euro.

Questi sono gli ‘accantonamenti’ che sono abusivi e sono oggetto di ricorsi presso la Corte Costituzionale. Noi non abbiamo alcuna fiducia nella Consulta, che è un organo ‘politico’ a 24 carati e che va contro la Sicilia, ininterrottamente, dal 1957.

Detto questo, c’è un ricorso che è sacrosanto. Rinunciare a questi ricorsi e ad altri ricorsi, come ha fatto il Governo Crocetta, è semplicemente vergognoso. Manifestare compiacimento solo perché il Governo nazionale promette “minori accantonamenti” è da ascari, perché significa avallare un Governo romano che promette di rubarci meno soldi. Siamo oltre la vergogna: siamo al delirio dell’ascarismo dell’ascarismo dell’ascarismo. 

Quanto all’altra trovata geniale, e cioè che, per la prima volta il Governo nazionale ci consente di “programmare il patto di stabilità non più su base annuale, ma per l’intero periodo 2014/2017, secondo una logica di programmazione”, beh, questa è solo una doppia presa per i fondelli.

E’ una prima presa per i fondelli perché il patto di stabilità è sbagliato come fatto in sé, e va contestato alla radice. Perché non si possono non pagare gli stipendi ai dipendenti pubblici perché bisogna rispettare il tetto: questo ragionamento va bene nell’Europa dei sudditi della signora Merkel e dei Popolari e dei Socialisti che la sostengono, non nell’Europa che si proclama dei popoli!

E’ una seconda presa per i fondelli, perché proprio mentre il Governo regionale annuncia questa ‘grande rivoluzione’ sul patto di stabilità, arriva la notizia – che potete leggere in altra parte del giornale – che con la scusa del patto di stabilità stanno bloccando le retribuzioni ai dipendenti della formazione professionale! Tutto questo è semplicemente ridicolo! Prima di scrivere certe cose, i governanti dovrebbero guardarsi attorno, magari per non farsi smentire dalla realtà!

“In ordine alla paventata rinuncia ai ricorsi in atto – prosegue sempre il comunicato del Governo regionale – va specificato che non è una rinuncia al contenzioso bensì agli effetti e che la rinuncia stessa è limitata al periodo dell’intesa. Ciò significa che le sentenze saranno emesse, mentre sui ricorsi già definiti è stato riconosciuto alla Regione tutto il beneficio pregresso, laddove vi era la possibilità che lo Stato intervenisse con un provvedimento legislativo per neutralizzare anche gli effetti delle sentenze passate in giudicato”.

Anche questo passaggio è oscuro. Che significa “non è una rinuncia al contenzioso bensì agli effetti?”. Rinunciare agli “effetti del contenzioso” non significa, forse, rinunciare a quello che ci spetta? Presidente Crocetta: ma chi è che le fa dire ‘ste cose?

Poi che significa “la rinuncia stessa è limitata al periodo dell’intesa”? Che per gli anni in cui è valida l’intesa si possono rubare i nostri soldi? Ma che ragionamento è questo?

Ancora: “mentre sui ricorsi già definiti è stato riconosciuto alla Regione tutto il beneficio pregresso, laddove vi era la possibilità che lo Stato intervenisse con un provvedimento legislativo per neutralizzare anche gli effetti delle sentenze passate in giudicato”.

Ci faccia capire, presidente Crocetta: vorrebbero mettere in discussione anche i ricorsi già definiti? Vorrebbero approvare leggi per bloccare gli effetti di sentenze favorevoli alla Sicilia? Siamo una Regione a Statuto speciale o l’ultima delle colonie italiane?

Il finale del comunicato stampa del Governo regionale è tragicomico: “L’intesa in ultimo ha un alto valore politico, perché segna un nuovo inizio di leale collaborazione tra il Governo regionale e quello nazionale, che ha fatto dell’intesa con la Sicilia un modello da condividere anche con le altre regioni”.

“Leale collaborazione?”. Presidente Crocetta, forse a lei e ai suoi collaboratori è sfuggito un passaggio della relazione dei magistrati della Corte dei Conti sul giudizio di ‘parifica’ del bilancio. Là dove la stessa magistratura contabile sollecita una “leale collaborazione” tra Stato e Regione siciliana: e lo fa perché anche i giudici della Corte dei Conti sembrano convinti che questa “leale collaborazione” non ci sia proprio!

Ultima notazione, presidente: la notizia di questo accordo romano circola all’Ars da circa un mese. Perché, se l’accordo è positivo, non l’avete presentato in conferenza stampa? Perché avete nascosto un fatto così importante e grave che riguarda le tasche di milioni di siciliani? Speravate che restasse nell’ombra, modello Psr 2007-2013?

Alla fine, come vede, lo sputtanamento è arrivato. Sputtanamento totale. E lei è costretto ad arrampicarsi sugli specchi per fare credere a 5 milioni e mezzo di siciliani che l’asino vola. Ma l’asino non vola, presidente Crocetta. E non vola nemmeno il suo Governo, che è il peggiore della storia dell’Autonomia siciliana.

Pensavamo che con il Governo di Raffaele Lombardo la Sicilia avesse toccato il fondo. Ci siamo sbagliati. Quel Governo, tra i tanti errori, ha almeno provato a mantenere un minimo di dignità istituzionale che lei, invece, ha bruciato del tutto.

L’accordo che lei ha firmato a Roma somiglia tanto – sotto il profilo della sottocultura politica – alla sentenza della Corte Costituzionale di fine anni ’50 che ‘inghiottì’, da viva, l’Alta Corte per la Sicilia. Quella sentenza abusiva fu l’atto unilaterale di uno Stato che non poteva perdonare alla Sicilia di avere ‘conquistato’ l’Autonomia con le lotte separatiste.

Lei, invece, presidente Crocetta, ha fatto di peggio: la sottomissione se l’è andata a cercare a Roma. E l’ha trovata…

Crocetta rinuncia ai contenziosi con lo Stato: pagano i cittadini Siciliani/ Il documento ufficiale

Accordo Stato-Sicilia, M5S: “Crocetta ha svenduto i siciliani e lo Statuto per un piatto di lenticchie”

La rinuncia ai contenziosi con lo Stato, Savona: “Il Governo riferisca in Aula”. Cordaro: “Impeachment per Crocetta”

Redazione

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