Economico ed ecosostenibile La nuova frontiera del viaggio

«Couchsurfing significa fiducia, condivisione e arricchimento. Non devi usare la casa di chi ti ospita come un albergo. Serve a conoscere altra gente e condividere con loro nuove esperienze». Parla così Laura Licari a proposito di quello che, letteralmente, significa saltare da un divano all’altro. Lei lo fa ormai dal 2008. È diventato il suo modo di viaggiare, «è economico, divertente e impari tantissimo dal punto di vista linguistico, culturale e sociale – racconta -. Io ho viaggiato meno e ospitato di più. Almeno metto a disposizione un letto gratis per chi può prendersi una vacanza».

Ma come funziona? Per farlo basta registrarsi sul sito: «Ognuno è libero di scegliere se offrire un posto dove dormire o anche solo di mettersi a disposizione per accogliere nella propria città chi viene da fuori. Indirizzarlo, insomma. La regola è: ospitalità» spiega Laura. Il sito è nato negli Stati Uniti nel 2006 e pian piano ha avuto sempre più successo, anche se il fenomeno è più vecchio di qualche anno. Già dagli anni ’50 esiste infatti l’associazione Servas. «Anche a Catania lo fanno in tanti. Sono almeno cento gli iscritti e trenta quelli attivi davvero – afferma Enrico Furla, ormai veterano del couchsurfing, il quale spiega che, comunque, «molti si iscrivono solo per cercare di capirne di più o per curiosità».

Sarà probabilmente per colpa della crisi economica, ma delle forme di viaggio low cost se ne parla sempre più. Lo si è fatto recentemente anche alla libreria sociale Mangiacarte. Non solo couchsurfing, ma anche carsharing o carpooling, a seconda del sito, e wwoofing. L’esperto catanese del car pooling, ovvero della condivisione della macchina per compiere un determinato tragitto, con o senza condivisione della spesa, è Moreno Bonaventura, uno degli inventori del micro car pooling alla Cittadella universitaria. «È un metodo fantastico per ottimizzare gli spostamenti. Risparmi tempo e benzina, contribuisci a inquinare meno e conosci gente nuova. Meglio di così?» chiede entusiasta Moreno. Sia per il carpooling che per il couchsurfing è importantissimo il sistema dei feedback, ovvero dei commenti, sia in positivo che in negativo, che ogni utente ha sul proprio profilo. La fiducia è alla base di tutto ed è opinione comune che è sufficiente anche un solo commento negativo per essere messo quasi al bando dal resto della comunità. «È fondamentale non fare cavolate, mai – dice Moreno –. Altrimenti sei fuori» spiega.

Con il wwoofing – Worldwide Opportunities on Organic Farms – invece, si lavora in aziende biologiche in cambio di vitto e alloggio. «Questo metodo è un po’ meno chiaro rispetto agli altri due, perché non è pubblica la lista delle aziende, te la inviano su richiesta via posta e non ci sono neanche i profili utente. Inoltre non ha i feedback. Ma anche questo sistema funziona» spiega Costanza Paternò della libreria Mangiacarte. Condivisione, fiducia, rispetto. C’è questo quindi alla base del viaggiare alternativo economico ed ecosostenibile, senza considerare l’arricchimento in termini di esperienza e conoscenza. E tuttavia non è semplice aprire le porte della propria casa o della propria auto a degli sconosciuti. In quanto tali, infatti ci fanno un po’ paura, ma i ragazzi rassicurano i curiosi. «Nonostante la diversità di cultura, le persone sono buone, bisogna averne fiducia. Chi si iscrive, comunque, crede nella condivisione e nel rispetto degli altri che sono alla base di questi progetti – sostiene Enrico -. Siamo tutti identificabili e con il sistema delle referenze si può stare tranquilli».

[foto di Ed Yourdon]

desireemiranda

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