Giusto un antipasto, quello di oggi, su quanto accadrà il prossimo 7 novembre, quando l’Assemblea regionale siciliana sarà chiamata a votare il cosiddetto Collegato Ter, la terza integrazione della manovra finanziaria. In un’Aula semideserta non sono mancate le polemiche, con le sottolineature da più parti di diversi articoli del documento. Polemiche a cui l’assessore all’Economia Marco Falcone, presente in Assemblea, ha preferito rispondere con una panoramica generale del miglioramento dello stato dei conti della Regione.
«Vorrei ricordare che quest’anno il rendiconto lo approveremo domani – dice l’assessore forzista – L’accertamento è stato approvato già a luglio e l’anno prossimo, quando dovremmo approvare il riaccertamento entro aprile e il rendiconto entro giugno, potremo affrontare la riduzione del disavanzo di tre miliardi di euro. Domani – continua Falcone – approveremo il Ddl di stabilità e il rendiconto, dopodiché lo manderemo ai revisori dei conti. Poi i passaggi saranno dalla commissione Bilancio e dall’Aula».
Insomma, niente corse per approvare in tempo utile Bilancio e Finanziaria e soprattutto niente richieste di proroga, prassi ormai consolidata negli ultimi anni in Sicilia. E che, secondo Falcone, potrebbe sbloccare le assunzioni da tempo in stand-by. «A metà novembre, la Regione siciliana comincerà a reclutare le assunzioni che servono tra quelli che hanno vinto il concorso. Prima di quella data – aggiunge l’assessore – stavolta daremo anche alla Corte dei Conti il rendiconto 2022, migliorato pure in termini di compilazione».
Falcone parla anche di rating, con la Sicilia che ha ricevuto una tripla B dall’agenzia Fitch, mentre il responsabile delle casse regionali punta, dice, a un miglioramento dell’affidabilità nel lungo periodo, tale da poter valere una valutazione BBA. «Cercheremo di rendere intelligibili e chiari i conti della Regione siciliana – continua, rivolgendosi a Cateno De Luca – Noi l’operazione chiarezza la stiamo facendo, giorno dopo giorno. Posso dire che il ministro Giorgetti ha apprezzato e come lui il ragioniere generale dello Stato. Hanno dato atto del grande miglioramento dei conti della Regione. Ecco perché siamo riusciti a fare un accordo molto chiaro: 200 milioni nel 2022, 300 nel 2023, con un importo destinato a salire nel 2024 e che si incrementerà fino alla data del completamento del cofinanziamento».
E dalla manovra futura arriva qualche cauta anticipazione: «Non escludiamo che nella manovra potremo trovare quei 170 milioni di euro per le pensioni – conclude Falcone – così come un trasferimento imponente verso l’Irfis, perché possa utilizzare il contributo per gli imprenditori siciliani. La manovra correttiva è un tutt’uno con la legge di stabilità che per certi versi può anche alleggerire il documento finanziario del 2024. Vale circa 100 milioni, ma può valerne 400».
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