E venne il giorno/ Attacco allo Statuto: Mariano Ferro rompe il silenzio

Vi avevamo fatto notare, ieri, in questo articolo, come nessuno dei candidati alla Presidenza della Regione siciliana, avesse trovato nulla da dire o da ridire, dinnanzi all’attacco allo Statuto autonomistico perpetrato dal governo Monti. Che, in barba al federalismo, ha predisposto una proposta di riforma centralista,  la cui esenza è: togliere alle regioni competenze su materie sensibili. Come l’Energia e le Infrastrutture. Incluse, quelle a Statuto speciale, per l’appunto.

Riforma che trattandosi di materie costituzionali, richiede tempo e che, secondo l’agenda romana, potrebbe essere portata a compimento nella prossima e non lontana legislatura. Il tutto, a quanto pare, con l’accordo dei partiti che sostengono il governo: Pdl, Udc e Pd.  Sarà per questo che i candidati governatori della Regione siciliana non hanno avuto nulla da ridire finora?  Lungo l’asse Palermo-Roma, si sa,  gli intrecci sono fitti. 

Finalmente, però, uno degli aspiranti governatori  dice la sua (bisognerà capire come la pensano realmente prima di andare al voto, o no?) :  è Mariano Ferro, leader del Movimento di Forconi:

“Una cosa e’ effettuare degli interventi calibrati per evitare che si ripetano disgustosi episodi come quelli che la cronaca, anche di questi ultimi tempi, ci ha proposto, ben altro e’ spogliare la Sicilia delle sue prerogative. Il Popolo dei Forconi difende con tutte le proprie forze l’Autonomia della Sicilia, una regione che ha pagato un pesantissimo prezzo proprio alla mancata piena e corretta applicazione dello statuto autonomista. Il rischio è che si butti  il bambino, assieme all’acqua sporca, vale a dire la vera Autonomia con il cattivo uso che ne e’ stato fatto. Questo e’ intollerabile”.

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Redazione

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