Da Fiumedinisi a Grammichele passando per Messina e Catania. Faida, aperta, nella politica siciliana. A scontrarsi, a distanza, Raffaele Lombardo e Cateno De Luca. Il primo, durante la partecipazione ad un appuntamento elettorale in sostegno di un candidato della lista Popolari e Autonomisti, ha attaccato frontalmente l’ex sindaco della città della Stretto. «C’è questo tizio – ha detto Lombardo, così come è possibile ascoltare dalla registrazione dell’incontro – che ha una serie di frustrazioni. Ha il complesso della bassezza, è basso di statura, questo De Luca, che è stato eletto due volte nella mia lista. La prima volta nel 2006 e dopo un anno voleva conquistare la guida del nostro Movimento e si è scatenato contro. Nel 2008, me lo portò la buonanima di Lino Leanza per chiedermi, in ginocchio, perdono perché voleva essere ricandidato. Ha pianto per un quarto d’ora. Dopo un anno si è scatenato un’altra volta contro noi perché deve realizzare i suoi modesti obiettivi». Sul punto, Cateno De Luca ha risposto: «Ho rotto con Raffaele Lombardo perché quando ho visto l’operazione di svendita dei beni immobili, che stava portando avanti Totò Cuffaro, il primo Raffaele Lombardo mi ordinò di bloccare l’operazione e presentai migliaia di emendamenti. Il giorno di san Silvestro del 2006 mi ha chiamato a casa dicendomi che dovevo ritirare gli emendamenti perché aveva raggiunto l’accordo con Cuffaro».
Ma tra i due lo scontro diventa più duro. «Non sa dire – prosegue Lombardo nella registrazione, facendo riferimento a De Luca – una riga di programma ma solo insulti. Dinnanzi a cento o duecento persone, no; ma se si organizza la possibilità di parlare davanti a un milione di persone, lo piglio a calci nel sedere. Non ho niente da perdere». E De Luca, in merito, ha risposto: «Cosa fai, mi alzi le mani? Mi fai sparare da qualche tuo amico Raffaele Lombardo? Pensi che ho paura delle tue amicizie?» Sullo sfondo la questione giudiziaria legata alla costruzione di un resort. Ma l’ex primo cittadino messinese precisa: «Vorrei ricordare che per il capo di imputazione (a cui si riferisce Lombardo), sono stato assolto perché il fatto non sussiste». Botta e risposta senza esclusione di colpi, poi, sul piano strettamente politico. «Voglio liberare la Sicilia da persone come lui. Ma come – afferma De Luca – ormai non si doveva dedicare alla raccolta delle arance? Come suo compare Cuffaro che si doveva dedicare all’assistenza nel Burundi? Io sono il primo che ha pubblicato il programma con dieci punti. Il 25 settembre serve per cacciare queste persone. Lui (Lombardo) è inviperito – conclude – perché ho svelato ciò che fa un direttore provinciale che vuole fare diventare direttore generale del dipartimento Sanità». Davanti a questo scenario, Raffaele Lombardo contattato per una replica ha chiosato: «De Luca non merita replica».
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