Il noto imprenditore agrigentino, re dell’eolico e uomo di sport, è morto poche ore fa all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato per alcuni accertamenti. Totò Moncada aveva 59 anni e sarebbe stato colpito da un’emorragia cerebrale. Moncada era anche patron della Fortitudo Agrigento, principale società di pallacanestro maschile della città. Non solo eolico e sport per Moncada: tra i progetti della Moncada Energy Group c’era anche l’interessamento riguardante due cave dismesse ad Agrigento.
Il progetto aveva la stessa denominazione di un altro su cui, in primavera, si era espressa la commissione tecnica della Regione dichiarando la necessità di sottoporlo a valutazione d’impatto ambientale. In quel caso, la società proponente era la M Rinnovabili, una delle due sequestrate dalla guardia di finanza lo scorso luglio nell’ambito dell’inchiesta per bancarotta preferenziale in cui era coinvolto l’imprenditore agrigentino. Una questione che risale a luglio 2021 quando in ballo c’era il sequestro della ditta e l’arresto del manager. Poi scampato perché il gip, attenendosi alla Cassazione, ha ritenuto fosse passato troppo tempo rispetto alla data in cui era stato presumibilmente commesso il reato per presunta bancarotta fraudolenta.
Nei giorni scorsi, Moncada aveva protestato a Porto Empedocle. «Negli ultimi dieci anni, siamo stati indagati almeno dieci volte dalla procura di Agrigento su indagini della guardia di finanza. Ad oggi non ci sono richieste di rinvio a giudizio – aveva detto l’imprenditore – Ho avuto sequestri anche milionari e quello del 2013 si è chiuso nella fase cautelare, mi sembra ingiustificabile che vi sia un sequestro di 9 milioni di euro e non vi sia, perché archiviato, una richiesta di rinvio a giudizio. O era abnorme la richiesta di sequestro o c’è qualcosa che non va». Il re dell’eolico era salito sul tetto di uno dei capannoni del suo stabilimento per protestare per una serie di perquisizioni effettuate, nei giorni precedenti, dalla guardia di finanza su indicazione della procura di Agrigento nell’ambito di un’attività investigativa coperta dal massimo riserbo. Moncada si diceva «perseguitato» e aveva ricordato di essere stato sotto inchiesta anche nell’ambito di una indagine sulla massoneria. «Sono stato indagato per otto anni, ma non c’è stata nessuna richiesta di rinvio a giudizio». L’uomo aveva pure annunciato di essersi dimesso dal ruolo che aveva nella Moncada Energy. La procura aveva detto di essere disponibile a sentirlo.
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