L’architetto Giuseppe Marletta, 49 anni, è morto questa mattina. L’uomo era in coma vegetativo da quasi sette anni. Per la precisione dall’uno giugno 2010, il giorno in cui, all’ospedale Garibaldi-Nesima, gli venne praticata un’anestesia generale per la rimozione di punti di sutura applicati alla mascella, dopo l’asportazione di un frammento di radice dentale. A renderlo noto è stata Desirée Sampognaro, sorella di Irene, la moglie di Marletta.
«Purtroppo – ha scritto l’avvocata su Facebook – stamattina mio cognato Giuseppe se n’è andato dopo quasi sette anni di agonia. Per quanto si possa avere la certezza che quantomeno adesso si trovi in un mondo migliore, privo di sofferenza, è comunque molto doloroso». I funerali si terranno venerdì prossimo a Mascalucia, nel Santuario della Madonna della Sciara di Mompilieri.
Come riporta l’Ansa, la vicenda è stata al centro di un’inchiesta giudiziaria. Nel novembre 2016 la quarta sezione della Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna a sei mesi, per lesioni gravissime, inflitta all’infermiere Carlo Terrano. La Cassazione ha invece annullato con rinvio le sentenze dei gradi precedenti riguardanti l’anestesista Silvio Budello. Anche lui, nei primi due gradi di giudizio, era stato condannato a sei mesi.
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