Due sottosegretari all’Interno, Stefano Candiani e Nicola Molteni, hanno incontrato oggi il commissario di polizia Nuccio Garozzo, che due notti fa è stato ferito a più riprese con un’arma da taglio nel corso di un tentativo di rapina consumato da due uomini a casa sua, nel centro di Catania. I due membri del governo, entrambi leghisti, hanno espresso solidarietà al poliziotto, che ha pure parlato per telefono con il reggente del Viminale Matteo Salvini. L’incontro si è tenuto alla questura di piazza Santa Nicolella, alla presenza del sindaco Salvo Pogliese e del questore Alberto Francini.
Al termine della visita a Garozzo, durata circa 20 minuti, i due sottosegretari, il primo cittadino e il capo della polizia catanese hanno incontrato i giornalisti nella sala stampa che si trova al primo piano. «Siamo venuti soprattutto – spiega Candiani – a sincerarci delle condizioni di salute del commissario, considerato che avevamo visto delle fotografie davvero drammatiche. Un’aggressione che è avvenuta in un domicilio, una circostanza che da sempre ci preoccupa nei termini della capacità di garantire la difesa dei cittadini all’interno delle proprie case. Si tratta di un fatto grave. Un’aggressione così feroce non può essere derubricata come un semplice fatto di criminalità quotidiana».
Uno dei due aggressori, il 18enne gambiano Mohamed Djibril, è piantonato dalla polizia all’ospedale Garibaldi, in prognosi riservata. Ha un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Si trova in arresto per rapina aggravata in concorso, le sue condizioni sarebbero gravi: nel tentativo di fuggire saltando giù dal balcone del primo piano ha riportato fratture multiple. Le forze dell’ordine sono ora alla ricerca del suo complice, che sarebbe un connazionale. Al momento, però, secondo il questore Francini, «gli elementi di indagine non sono decisivi. Speriamo – prosegue – di avere qualche elemento in più quando potremo parlare con la persona arrestata». «L’intervento del commissario Garozzo – aggiunge Francini – è stato di particolare professionalità, equilibrio e di doti operative non comuni per un collega non più giovanissimo che ha tenuto fronte a due soggetti di giovane età, abbastanza agguerriti, riuscendo ad arrestarne uno».
A chi chiede se alla visita istituzionale per così dire liturgica seguiranno impegni operativi del governo risponde Molteni, che per altro gestisce la delega alla polizia di Stato. «I temi della sicurezza e dell’ordine pubblico per noi sono centrali. C’è anche la questione del potenziamento degli organici, delle assunzioni. E siamo a disposizione del questore in questo senso». Al di là degli organici «a coperta corta», i sindacati delle forze dell’ordine segnalano di frequente che le caserme sono in condizioni strutturali incerte, e che le risorse operative (mezzi, strutture) sono carenti. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello che riguarda la caserma Rinaldi di corso Italia. «Con i sindacati – va avanti Molteni – abbiamo fatto un primo tavolo di confronto su un aspetto che sta loro molto a cuore, ovvero il riordino delle carriere. Da qui a gennaio ci sarà l’immissione di altri duemila poliziotti, e poi si stanno cercando risorse per dare risposte all’interno del Decreto sicurezza e della legge di bilancio».
Al netto dei ringraziamenti ai due sottosegretari per la loro presenza, il primo cittadino Salvo Pogliese ha espresso «il sentimento di gratitudine per quello che puntualmente le forze dell’ordine dimostrano nella nostra città, che vive mille problematiche che, credo, impongano anche al governo centrale una particolare attenzione, cosa che oggi si manifesta».
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