Due pompieri positivi al Covid-19, altri 13 in quarantena «Non si può fare la guerra con le fionde, servono tamponi»

Tra le persone risultate positive al coronavirus ci sono anche due vigili del fuoco del comando provinciale di Catania. Entrambi hanno all’incirca 50 anni e sono dipendenti della stessa sede dell’aeroporto di Catania e dello stesso turno di servizio. Il primo – risultato positivo poco meno di un mese fa – si trova ricoverato in ospedale nel reparto di Terapia intensiva e le sue condizioni restano gravi. Il secondo contagiato è invece in isolamento domiciliare. La quarantena adesso, però, è scattata anche per altri 13 pompieri etnei che sono stati a stretto contatto con i colleghi risultati positivi al Covid-19. 

Già da tempo i sindacati lamentano la mancanza degli adeguati dispositivi di protezione individuale per le squadre dei vigili del fuoco. Dal dipartimento regionale della protezione civile, in effetti, anche a loro erano arrivate le mascherine definite «usa e getta» che tanto hanno fatto discutere. «Sono del tutto inefficaci – aveva denunciato il segretario provinciale Uilpa-Vvf Massimo Parisi – In pratica, sono poco più di una striscia di carta e non hanno alcuna valenza protettiva. Non si può andare in guerra con le fionde». 

Fin da quando a essere stato accertato tra i pompieri catanesi era solo il primo caso di contagio, le sigle sindacali avevano chiesto un tampone preventivo per tutti i colleghi. Richiesta che adesso torna in maniera ancora più forte. «Abbiamo chiesto che vengano effettuati i tamponi a tutto il personale operativo, funzionario, amministrativo e dirigenziale – dice Carmelo Barbagallo, coordinatore regionale del sindacato dei vigili del fuoco Usb Sicilia – per riuscire a individuare anche gli asintomatici». 

Dal comando provinciale fanno sapere che per sostituire momentaneamente i colleghi in quarantena domiciliare è stato chiamato del personale in straordinario. Intanto, gli ordini per i dispositivi di protezione individuale sono già partiti ma, considerate le generali difficoltà di reperimento legate all’emergenza, non è ancora possibile dire con certezza quando arriveranno.

Nel frattempo, i pompieri continuano operare seguendo le nuove indicazioni dettate da linee guida che riguardano le procedure da adottare. Se a richiedere un intervento è un cittadino risultato positivo al coronavirus, per esempio, i vigili del fuoco intervengono indossando gli autorespiratori

Un dispositivo di protezione individuale che è in dotazione a ciascuno dei componenti della squadra e che, normalmente, viene utilizzato per affrontare situazioni di emergenza (incendi, fiamme, gas tossici). La questione della sicurezza per il contagio dei pompieri si pone, invece, soprattutto per gli interventi richiesti da chi potrebbe avere contratto il Covid-19 ma che non lo sa. Per questo, oltre a tutte le precauzioni, sono necessari i dispositivi di protezione

Marta Silvestre

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