Ancora crolli nella Timpa di Acireale. Poco dopo mezzogiorno, due enormi massi e altri più piccoli si sono staccati dalla parete rocciosa e adesso intralciano via Tocco, zona a valle poco sopra il borgo marinaro di Santa Maria La Scala. Una situazione che si ripresenta, dopo il maltempo degli scorsi giorni, e che fa riemergere la questione del rischio idrogeologico a cui è esposto il territorio. A circa cinquanta metri dal punto che è stato interessato dal crollo, nei mesi scorsi, sono stati effettuati dei lavori di messa in sicurezza.
Sul luogo del crollo sono intervenuti il sindaco Stefano Alì, l’assessore alla Protezione civile Salvo Grasso, il dirigente dello stesso settore Giuseppe Torrisi, il geologo Giuseppe Filetti in rappresentanza del Genio civile e i vigili del fuoco che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area interessata. Il primo cittadino di Acireale sta lavorando a un’ordinanza con cui disporrà lo sgombero di alcuni immobili a ridosso della zona lungo la quale si è verificato il crollo. Con l’aiuto degli esperti, poi si procederà a verificare la stabilità dei massi che in seguito alla caduta si sono posizionati nei pressi di alcune abitazioni.
A settembre 2019, il cedimento era avvenuto all’altezza del Mulino e costretto diverse persone ad abbandonare le proprie abitazioni in via precauzionale. In realtà, poi non furono registrati danni a cose o persone. In passato, la Timpa acese era finita sotto i riflettori perché considerata una zona ad alto rischio idrogeologico in un provvedimento della Regione Siciliana. In seguito a questo erano stati apposti anche dei sigilli al solarium Bora Bora di Santa Maria La Scala. Dopo uno studio specifico, però, era arrivato un passo indietro dalla Regione con il declassamento del rischio idrogeologico per l’area.
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