Droga nascosta nelle pareti di cemento delle rampe di scale o negli infissi delle finestre condominiali. In viale Nitta, a Librino, i cani antidroga della questura hanno sentito immediatamente l’odore di centinaia di dosi già confezionate e pronte per essere smerciate. Ma i controlli non si sono fermati all’esterno degli appartamenti e sono andati anche all’interno di una delle case, dove abitava il pregiudicato catanese Giuseppe Patanè, classe 1996. Nell’immobile è stata ritrovata una dose di marijuana a uso personale ma, al momento del sequestro, il 23enne avrebbe avuto una reazione violenta nei confronti degli agenti. «Con fare oltraggioso e cercando lo scontro fisico», scrive la questura in una nota diffusa alla stampa.
Mentre l’uomo veniva arrestato, gli agenti hanno scoperto che il suo nucleo familiare percepisce il reddito di cittadinanza, mentre l’abitazione risulta di proprietà del Comune di Catania, ma occupata abusivamente. Inoltre, assieme al personale dell’Enel, è stato accertato il furto aggravato di energia elettrica. Patanè è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale mentre il padre, che ha ammesso di avere occupato illegalmente l’immobile, è indagato a piede libero per il reato di invasione di edificio pubblico. Nello stesso palazzo sono stati denunciati i condomini di altre quattro abitazioni, tutte allacciate illegalmente all’energia elettrica, i cui abitanti percepivano tutti il reddito di cittadinanza.
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