Inondavano con fiumi di cocaina la Palermo bene con droga sempre disponibile e pronta alla consegna. Per averla bastava uno squillo di cellulare. È stata battezzata h24 l’operazione scattata all’alba della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di cinque persone disposti dal gip Guglielmo Nicastro, su richiesta del sostituto procuratore Maurizio Agnello. In due mesi di indagini, sono state tracciate oltre 35mila chiamate e circa 700 i potenziali clienti contattati, per un volume d’affari di 300mila euro.
In manette sono finiti Stefano Macaluso, 31 anni, Antonino Di Betta, 26 anni, Danilo Biancucci, 26 anni, Giovanni Fiorellino, 24 anni, e Alessandro La Dolcetta, 20 anni. Le indagini condotte dalla sezione antidroga della squadra mobile hanno consentito di documentare l’attività di due gruppi specializzati nello smercio di cocaina, che, attraverso alcune utenze cellulari dedicate agli acquirenti e sempre accese, fornivano un servizio di consegne a domicilio dello stupefacente sempre attivo che riguardava per lo più professionisti.
I componenti si alternavano in veri e propri turni di lavoro, scanditi dal passaggio di un cellulare di servizio sul quale convergevano telefonate finalizzate alla compravendita di cocaina. Del primo gruppo facevano parte Macaluso e Di Betta, con il quale si alternava in veri e propri turni lavorativi, scambiandosi il telefono sul quale i due ricevevano centinaia di telefonate: in due mesi i due hanno ricevuto circa 80 richieste al giorno di droga che raddoppiavano nel giorni festivi, con oltre 22mila conversazioni finalizzate alla compravendita di sostanza stupefacente e ben 339 potenziali clienti.
Del secondo gruppo di pusher, invece, facevano parte gli altri tre arrestati che rifornivano di cocaina una fitta rete di acquirenti utilizzando un’unica sim come utenza di servizio. Fiorellino è stato fermato il 3 dicembre scorso con 34 grammi di cocaina. Nell’arco di circa un mese, a loro carico, sono state registrate 13.736 telefonate con una media di più di 457 telefonate/messaggi al giorno e la presenza di 331 nominativi chiamanti.
Gli incontri si svolgevano per lo più nel centro della città con «massacranti» turni da dodici ore. Tra i clienti ci sarebbero stati anche 15 avvocati, un assistente di volo e due titolari di esercizi di ristorazione del centro. Dai sequestri, è emerso che la cocaina era molto pura, con principio attivo sempre superiore al 76 per cento. Secondo le stime della Procura, gli acquirenti censiti sono 580, con minimo 80 richieste al giorno evase dai pusher (il doppio nei weekend) e, sulla base del numero medio di consegne giornaliere – circa 60 grammi al giorno minimo, raddoppiato nei week-end – è stato possibile quantificare in due chili la droga complessivamente smerciata in due mesi.
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