Dove sono i soldi per i Servizi formativi?

Se gli operatori degli Interventi formativi sono al palo non stanno bene neanche i colleghi dei Servizi formativi. Un’amara realtà tutta siciliana. Le responsabilità? Di tutti e di nessuno. E’ quanto emerge dalle tantissime lamentele pervenuteci in merito ai ritardi nell’erogazione delle somme necessarie a ristorare il personale impegnato nelle attività di sportello. Ma andiamo con ordine.

Intanto circa 5 mila lavoratori attendono l’avvio delle attività didattiche (cosiddetti Interventi formativi) previste dall’Avviso n.20. Il famigerato Avviso oggetto di tante polemiche al quale tutti si aggrappano come ultima “àncora sociale”. Una parte di essi è in atto impegnata nella progettazione esecutiva. La rimanente parte è in Cassa integrazione. Il dramma sociale deve ancora arrivare. Proprio così. Infatti, solo una parte della platea di circa 7.300 lavoratori rientrerà in servizio. E le cifre non è facile prevederle. Vedremo allo start-up di metà settembre. Data prevista per l’avvio – finalmente – delle attività didattiche. (a sinistra, foto tratta da tempostretto.it)

Trattiamo seppur brevemente la storia degli Sportelli. Nel 2010 circa 1850 lavoratori del sistema formativo sono stati utilmente impegnati in progetti finanziati con il Fondo sociale europeo (Fse) attraverso due bandi pubblici ai quali parteciparono gli Enti formativi. In questo modo il Governo regionale alleggerì il proprio bilancio di almeno 60 milioni di euro l’anno.

Si tratta di attività strategiche svolte dagli Sportelli Multifunzionali e dagli Sportelli Scuola/Lavoro a supporto dei Servizi per l’Impiego. La necessità nasce dal processo nazionale di riforma del mercato del lavoro che ha abrogato gli uffici di collocamento. Per cui in attesa di una riforma legislativa radicale del mercato del lavoro siciliano, gli Sportelli suppliscono ad una grande mole di lavoro a supporto degli uffici periferici del lavoro della Regione siciliana.

L’Avviso n.1 del 9 febbraio 2010 Programma Operativo (PO) Fondo sociale europeo (Fse) è stato destinato a finanziare gli Sportelli Multifunzionali con l’utilizzo di risorse finanziarie prelevate proprio dai fondi comunitari. L’Avviso n.2 del 9 febbraio 2010, inizialmente coperto dai Fondi PAR FAS 2007/2013 (Programma Attuativo Regionale/Fondo Aree Sottoutilizzate) ed indirizzati agli Sportelli Scuola/Lavoro, successivamente è stato coperto con l’Fse.

Chiariamo perché nasce il FAS. Il Fondo Aree Sottoutilizzate, istituito con la legge 27 dicembre 2002, n.289 (legge finanziaria nazionale per il 2003) e modificato con la legge 27 dicembre 2006, n.296 (Legge finanziaria per il 2007), è lo strumento con cui si concentra e si dà unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi ai finanziamenti nazionale e comunitario. Il PAR FAS Sicilia, la cui dotazione finanziaria era pari a 4.313,00 miliardi di euro, ridotta a 4.093,00 miliardi di euro con delibera CIPE n.1/2009, è incentrato sul rafforzamento e sull’integrazione dell’impianto strategico di tutti gli altri Piani e Programmi regionali in termini di obiettivi specifici e attuativi sviluppati per le singole otto priorità di intervento.

Si tratta di somme che tardano ad arrivare tra mille polemiche. Ma al di là dei meri aspetti tecnici, ciò che giova evidenziare è che gli operatori dei Servizi formativi, ad oggi, lamentano ritardi considerevoli nei pagamenti. Qualcuno ha anche rassegnato qualche interessante interrogativo.

Per esempio: per quale motivo i mandati di pagamento sono da settimane bloccati presso i Servizi di Tesoreria della Regione siciliana (Casse Regionali presso Banco di Sicilia oggi Unicredit)? Gli operatori degli Sportelli lamentano ritardi nei pagamenti fino a 6 mesi per il 2012 ed almeno 2 mensilità per il 2011. Per chiudere i pagamenti per il 2011 gli Enti devono produrre la rendicontazione finale. Ma anche quegli enti che lo hanno già fatto, dalle notizie assunte, non sono stati ancora ristorati.

Ritardi su ritardi quindi. Ed il problema si appesantisce ulteriormente. Il motivo è da ricercare nella tipologia di risorse finanziarie. Spieghiamo meglio. La Regione siciliana ha difficoltà di liquidità. E questo è risaputo. Ma cosa c’entrano i fondi europei? Come è possibile che non ci siano soldi disponibili se la copertura finanziaria degli Avvisi nn.1 e 2 è avvenuta con risorse comunitarie? Quindi, risorse che si presume fossero già disponibili all’atto dell’avvio delle attività.

Peraltro, la stessa Corte dei Conti ne aveva vistato i relativi piani finanziari. Poi, qualcuno si è spinto oltre, facendo capire che non viene rispettato l’ordine cronologico per l’emissione dei mandati di pagamento. A noi appare inverosimile ciò, ma se lo fosse?

E chiaro che trattasi di considerazioni da noi raccolte che meritano ulteriori approfondimenti ed affinamenti. Una cosa è certa. In una fase di confusione istituzionale neanche gli operatori degli Sportelli possono stare sereni. Nulla è scontato in Sicilia, neanche il riconoscimento della retribuzione per il lavoro prestato.

Giuseppe Messina

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