Lha detto e lha fatto:il Sindaco di Realmonte, Pietro Puccio, ha firmato due ordinanze di demolizione per due edifici abusivi realizzati dalle parti di Lido Rossello. Le due ordinanze fanno seguito a unordinanza storica: quella per la demolizione dellecomostro realizzato dalle parti di Scala dei Turchi, lo splendido tratto di costa che si distende tra Realmonte e Porto Empedocle.
Grande merito al Sindaco Puccio, che sta finalmente liberando questo tratto della costa agrigentina da tre ecomistri. E plauso anche alla magistratura, che ha sollecitato questi provvedimenti che ripristinano la legalità nel Far West urbanistico della provincia di Agrigento.
Va detto che questi ecomostri esistono da decenni. Chi scrive ricorda ancora le battaglie condotte alla fine degli anni 80 del secolo scorso da Legambiente Sicilia. Erano gli anni in cui questa associazione per la tutela dellambiente non si stricava con i governi regionali e combatteva a viso aperto contro gli speculatori che massacravano lambiente. (sopra, ecomostro di Scala dei Turchi, foto tratta da palermo.repubblica.it)
A Legambiente – allora retta da Giuseppe Arnone e Angelo Di Marca – si deve il blocco della costruzione che stava per urbanizzare ala siciliana il tratto di costa di Scala dei Turchi. Era la fine degli anni 80 e, forse, si pensava di realizzare lì un hotel.
Dopo la denuncia di Legambiente i lavori vennero bloccati. Ma, per oltre un venticinquennio, lecomostro di Scala dei Turchi è rimasto lì, in bilico tra la legalità e gli orizzonti abusivi che in provincia di Agrigento sono una costante di tanti centri costieri e delle zone interne.
Nei giorni scorsi è arrivato lordine di demolizione per lecomostro di Scala dei Turchi. Oggi il via libera alla demolizione di altri due ecomostri che svettano tra Punta Grande e Capo Rossello. (a destra, ecomostro di capo Rossello, foto tratta da italia.bestanunt.com)
Anche nellAgrigentino, insomma, i tempi stanno cambiando. In meglio. Va infatti ricordato che, a due passi da Scala dei Turchi, un mix di fantasia malata e di affarismo sfrenato aveva progettato il più grande rigassificatore dEuropa. Una follia in piena regola, se è vero che il mostro, questa volta di acciaio, oltre che inquinare Scala dei Turchi, avrebbe messo a repentaglio la Valle dei Templi di Agrigento, che si trova a un chilometro distanza dal luogo avrebbe dovuto vedere la luce (e che luc ) il rigassificatore.
Anche in questo caso, per fortuna, il progetto dovrebbe essere stato messo da parte. O almeno così si spera.
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