Dopo 40 anni inaugurato nuovo ospedale di Biancavilla Progetto iniziale doveva essere completato in tre anni

Dopo circa 40 anni dalla posa della prima pietra il nuovo padiglione dell’ospedale Maria Santissima dell’Addolorata di Biancavilla è operativo. Dalle 8 di oggi è entrato in funzione il nuovo blocco C. Al suo interno trovano collocazione le unità operative di Ginecologia ed Ostetricia, Pediatria, Chirurgia, Ortopedia, sale operatorie, Radiologia, e il nuovo pronto soccorso. Tra una ventina di giorni, al terzo piano dell’edificio, sarà attivata la Rianimazione: si tratta di una assoluta novità per la sanità del territorio nell’area Sud-occidentale dell’Etna. 

Al taglio del nastro presenti il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giammanco, il direttore del distretto sanitario Giuseppe Spampinato e quella amministrativa Daniela Faraoni. Con loro anche Pietro Ciadamidaro. Nel vecchio padiglione, collegato a quello nuovo grazie a un tunnel aereo, rimane il reparto di Medicina generale. Una volta che sarà riqualificato l’edificio ospiterà gli ambulatori, gli uffici della direzione sanitaria, la farmacia e pure i posti letto di Psichiatria, oltre al laboratorio analisi. 

Il nuovo reparto di ginecologia del padiglione C è stato inaugurato dalla nascita, alle 13.08, di Giorgia. Una bambina di tre chili e trecento grammi. I genitori della piccola sono di Adrano. Soddisfazione per l’operatività del nuovo padiglione è stata espressa dal sindaco Antonio Bonanno, che parla di una giornata storica «in quanto l’ospedale comincia ad assumere il ruolo che gli compete: quello di un presidio di sanità ed efficienza. Un risultato che è stato frutto di impegni pubblici assunti assieme all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, indipendentemente da quello che sarebbe stato il risultato delle recenti elezioni amministrative».

Prima di essere operativo il percorso verso il nuovo padiglione è stato costellato da molteplici intoppi. Dalla fine degli anni ’70 si aspettava la messa in funzione del nuovo edificio, mentre undici anni fa venne presentato un progetto per il completamento in tre anni. L’impresa incaricata dei lavori, l’Ati Group di Bagheria, fu confiscata per mafia a Michele Aiello. Condannato nel processo Talpe insieme all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Negli anni diversi sono stati i sabotaggi e le minacce ai dirigenti del cantiere biancavillese. Nel 2014, il passaggio dell’appalto dall’Ati Group a un’altra azienda, la Lotos. La notte antecedente la firma del verbale, ladri specializzati portarono via dal cantiere apparati elettrici e informaticiper un danno di circa 400 mila euro. Nonostante la presenza della nuova ditta, il crono-programma dei lavori è stato portato avanti sempre a rilento per intoppi legati, a quanto sembra, alla non conformità dell’opera realizzata fino a quel momento con quanto previsto dal progetto.

Salvatore Caruso

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