Per sfuggire al suo aguzzino è arrivata a buttarsi dal balcone della casa in cui era tenuta prigioniera nel quartiere Ballarò, a Palermo. La donna, che nella caduta si ferì gravemente, raccontò agli investigatori che Omo l’aveva anche obbligata a prostituirsi. E ora, la Procura di Palermo ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per Charles Omo, il nigeriano che ha aggredito una connazionale di 33 anni.
L’extracomunitario è accusato di sequestro di persona, lesioni personali, minacce e lesioni aggravate. Il legale chiederà il giudizio col rito abbreviato. Per un anno Omo l’avrebbe tenuta segregata e costretta a vendersi picchiandola e minacciandola.
A ottobre scorso l’ultima aggressione, con una bottiglia di vetro. Stanca di subire, la nigeriana ha scelto di lanciarsi nel vuoto. Una motoape parcheggiata sotto la palazzina ha attutito la caduta. La vittima, che ha potuto rincontrare il marito e il figlio che l’hanno raggiunta dall’Africa, si costituirà parte civile al processo.
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