Politica

Sicilia tra le prime regioni per morti evitabili nella Sanità pubblica, Pd presenta disegno di legge per fermare i tagli

Un grafico impietoso quello costruito sui dati del rapporto Istat, dove la Sicilia è piazzata ai primissimi posti tra le regioni italiane per morti evitabili nella sanità pubblica. I dati raccolti su un campione di popolazione che va da 0 a 74 anni, si riferiscono a tutte quelle morti che potevano essere risparmiate grazie alla prevenzione o al trattamento. Un dato che per l’Isola è ripartito piuttosto equamente, con circa il 20 per cento dei decessi rispetto al dato nazionale che si sarebbero potuti evitare con le cure adeguate e oltre il dieci per cento delle morti evitabili grazie a una adeguata prevenzione. Peggio della Sicilia, nella media dei due dati, solo la Campania.

Da questi numeri parte l’idea del Partito democratico regionale di una legge-voto, che sarà dunque presentata al parlamento nazionale qualora passasse lo scoglio dell’Assemblea regionale, per chiedere più risorse per la sanità pubblica, aumentando i fondi nazionali destinati alla sanità di ogni singola regione incrementando dall’attuale 6,7 per cento al 7,5 per cento del Pil la quota di risorse da ripartire tra le regioni italiane per la sanità pubblica. «Ci aspettiamo che la nostra proposta sia condivisa in modo trasversale, non solo dalle forze di opposizione ma anche dal governo e dalla maggioranza che altrimenti dovrebbero spiegare ai siciliani il motivo per il quale non vogliono impegnarsi per migliorare le strutture e i servizi sanitari pubblici in Sicilia», dice Michele Catanzaro, capogruppo Dem all’Ars.

Qualora l’iter parlamentare andasse a buon fine, la Sicilia potrebbe ricevere circa quattro miliardi di euro in più per il 2023 e ulteriori quattro ogni anno fino al 2026. Tutti fondi che nelle more della proposta dovrebbero provenire dai proventi della lotta all’evasione fiscale. «Mentre il governo Meloni prevede una ulteriore diminuzione delle risorse per la sanità – aggiunge Fabio Venezia, primo firmatario del Ddl – che avrebbe un impatto devastante soprattutto in una regione come la Sicilia dove i servizi sanitari sono drammaticamente carenti, intendiamo batterci insieme alle altre regioni per destinare maggiori risorse alla sanità pubblica. Si tratta di una necessità di tutto il Paese ma essenziale proprio in Sicilia con liste d’attesa infinite, mancanza di strutture e operatori, pronto soccorso intasati, personale stremato e servizi negati. Una situazione che porta ogni siciliano ad avere una speranza di vita più bassa della media nazionale e che porta la nostra regione al secondo posto in Italia per decessi evitabili».

«Per il Partito democratico il potenziamento del sistema sanitario è una priorità – dice infine Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd – Per questo non solo chiediamo più fondi ma anche che questi vengano spesi per garantire effettivamente il diritto alla salute. Vedremo se Schifani e la sua litigiosa maggioranza vorranno occuparsi, per una volta, di sanità intesa come servizio per la comunità e non come bottino per occupare e distribuire favori, incarichi e poltrone. Per quel che ci riguarda, ci mobiliteremo in Parlamento e nelle piazze per chiedere più fondi per una sanità pubblica migliore».

Gabriele Ruggieri

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