PER L’EX ASSESSORE MARINO, DA QUANDO LUI HA LASCIATO LA GIUNTA, TUTTO E’RIMASTO FERMO
L’inchiesta della Procura di Palermo che ha portato all’arresto di quattro imprenditori, e quella parallela che promette sorprese, scuotono i palazzi della politica che attenzionano il tema dei rifiuti e delle discariche.
Oggi, in conferenza stampa, il il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, ha mostrato i muscoli:
“Non possiamo pensare che davanti ad azioni forti della magistratura l’amministrazione non faccia nulla”. “Stiamo pensando alla requisizione o alla confisca per pubblica utilita’ delle discariche private. Dobbiamo verificare sul piano legislativo se e’ possibile e come farlo, ma dobbiamo dare un segnale”.
Accanto a lui, l’assessore regionale all’Energia e ai Rifiuti, Salvatore Calleri, che ha garantito che “Il livello di attenzione della Regione è ai massimi livelli. Il rischio è che ci sia una sorta di Tangentopoli partita da alcuni anni. Noi diciamo basta”.
Vedremo se alle parole seguiranno i fatti. Finora non si è visto granché. Tanto che l’ex assessore al ramo, il Pm Nicolò Marino, nei giorni scorsi, parlando del suo operato ha ricordato che il suo obiettivo era togliere il monopolio delle discariche ai privati e fare i controlli sui prezzi di conferimento in discarica. Su questultimo elemento spero che il mio successore vada avanti.
Ma che da quando se ne sono andato “tutto è rimasto fermo, e inoltre si è anche vanificata lazione di razionalizzazione”.
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