Da anni, la discarica di Armicci è uno spettro che si aggira nel territorio di Lentini. Da una parte il Tar che ha detto che non si deve fare, dall’altra il Cga che invece ha detto che si può fare. In mezzo la Regione che ha dato le autorizzazioni e l’amministrazione comunale che, insieme a cittadini che si sono raggruppati in comitati, si è sempre opposta.
Oggi la discussione è approdata in commissione Ambiente all’Ars con un’audizione richiesta dal deputato siracusano del M5s Stefano Zito. «La nostra posizione rimane sempre assolutamente contraria alla realizzazione di questa discarica a due passi dal nostro lago e sotto i nostri agrumeti – spiega a MeridioNews il sindaco di Lentini Saverio Bosco – Adesso abbiamo chiesto a questa commissione di verificare lo stato delle autorizzazioni».
La richiesta che arriva dall’amministrazione comunale è, insomma, quella di capire se le autorizzazioni già concesse (Aia e Via) dalla Regione sono scadute oppure sono ancora valide. «È stato l’assessore regionale per il Territorio e l’Ambiente Salvatore Cordaro ad assicurarci – sottolinea il primo cittadino – che chiederà agli uffici competenti e ci darà risposte entro una settimana».
Attorno al tavolo c’erano anche l’assessore per l’Energia Alberto Pierobon, il dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti Salvatore Cocina, la rappresentante del coordinamento per il territorio No discarica Armicci Maria Adagio e l’avvocato Santi Terrenova, ex assessore comunale e legale dell’associazione Manuela e Michele, che si occupa di assistenza a familiari e malati di tumori e leucemie. «A differenza di altri – afferma Terranova – io non sono preoccupato perché sono convinto che la discarica di Armicci non si farà mai».
La convinzione di Terrenova poggia da una parte sull’incertezza della validità attuale delle autorizzazioni e dall’altra «sulle indagini della magistratura per fare luce sull’iter autorizzativo, dopo l’esposto che abbiamo presentato nel 2017 quando ero ancora assessore all’Ambiente del Comune di Lentini», sottolinea. Dalle indagini è emerso che a dare l’ok al progetto della ditta Pastorino sono stati alcuni funzionari della Regione poi arrestati nell’operazione Piramidi. Gianfranco Cannova è il funzionario che ha sottoscritto la valutazione di impatto ambientale della discarica nel 2013 e Mauro Verace colui che l’ha poi autorizzata.
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