«Nell’esposto presentato in procura l’8 settembre avevamo espresso tutte le nostre perplessità e dubbi sull’autorizzazione a realizzare la discarica in contrada Armicci». A ricordarlo è il sindaco di Lentini Saverio Bosco, 48 ore dopo l’operazione Piramidi che ha portato all’arresto, tra gli altri, degli imprenditori Paratore, i gestori della discarica Cisma di Melilli e accusati di essere legati al clan Santapaola. A essere raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare sono stati anche Gianfranco Cannova e Mauro Verace. Il primo, per Bosco, «è il funzionario che ha sottoscritto la valutazione di impatto ambientale della discarica Armicci nel 2013», mentre Verace è «colui che l’ha autorizzata» e al quale, qualche mese fa, fu consegnata una petizione popolare sottoscritta da oltre diecimila cittadini lentinesi.
Verace è accusato di avere «modificato illegittimamente il decreto di valutazione impatto ambientale del 2006, consentendo così il conferimento, alla Cisma Spa, di rifiuti non provenienti dall’Ato di Siracusa». Secondo gli investigatori, il funzionario – nominato commissario ad acta dal Tar di Catania nel 2015 – avrebbe inoltre autorizzato, in mancanza di una nuova procedura, una modifica sostanziale del progetto «costituita da un ulteriore invaso di discarica che ne raddoppiava la capacità a un milione di metri cubi e l’installazione di nuovi impianti mobili e fissi, asserendo falsamente che il progetto del nuovo invaso rappresentava uno stralcio di un progetto generale già approvato in precedenza». Al dirigente, finito ai domiciliari, viene mossa l’aggravante «di avere commesso il fatto in violazione dei doveri inerenti una pubblica funzione».
Tra le autorizzazioni che portano la sua firma, ci sarebbe pure quella che interessa la discarica Armicci sotto il profilo urbanistico. A ricordarlo, con un post pubblicato su Facebook, è stato lo stesso primo cittadino che ha annunciato che invierà «un’altra istanza di revoca in autotutela delle autorizzazioni a realizzare la discarica». La prima è stata presentata a settembre, insieme all’esposto in procura a seguito del quale la magistratura ha aperto un’inchiesta per fare luce sul contestato iter organizzativo.
Nei prossimi giorni, intanto, il Tar si esprimerà sul ricorso presentato il 5 marzo dalla giunta comunale. «Aspettiamo con fiducia la sentenza – commenta l’assessore all’Ambiente Santi Terranova -. La vicenda è soltanto la punta dell’iceberg, perché pare che la procura di Siracusa stia svolgendo delle indagini ancora più ampie che potrebbero riguardare le discariche attualmente in funzione o quelle che si intendono realizzare nel nostro territorio». È un no deciso quello dell’amministrazione comunale, che si è schierata anche contro il presunto ampliamento della discarica di Grotte San Giorgio, con il Comune che depositerà il parere negativo nel corso della conferenza dei servizi convocata per il 30 marzo dallo stesso Verace. «Non intendiamo assolutamente consentire l’allargamento di una discarica che già ci penalizza parecchio», conclude Terranova.
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