Disabili, gruppo Facebook per segnalare disagi in città «Sensibilizzare ma accogliere anche proposte concrete»

Più di cinque mila membri in poco tempo e decine di foto condivise ogni giorno. Si tratta di un gruppo Facebook, inSUPERabile Catania, in cui è possibile segnalare tutti i luoghi della città che peccano di accessibilità per i diversamente abili. Il regolamento è semplice: basta scattare una foto di una situazione di pericolo per un disabile, descrivere l’area e il problema, taggare un amministratore locale o un’istituzione pubblica, mettere un punteggio secondo delle regole ben precise e pubblicarla. In tal modo, gli iscritti diventano protagonisti di un vero e proprio gioco per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

L’ideatore del progetto è Gaetano Manuele, architetto e dottore di ricerca che si occupa di Sostenibilità urbana. «La spinta è arrivata dalla possibilità offerta a progettisti, ricercatori e professionisti da parte dell‘istituto nazionale di Urbanistica, di inviare progetti ed eventi riguardanti la gestione degli spazi pubblici nel territorio, ma soprattutto – spiega l’architetto – dall’importanza di sensibilizzare la società attraverso i social network, introducendo l’elemento ludico». Il punteggio totale è dato dalla somma dei punti delle varie segnalazioni e il vincitore, in realtà – si legge dal gruppo – non vince nulla di concreto se non la visibilità per essersi distinto ed aver contribuito al miglioramento del benessere della propria città. 

In questo solco, lo scorso 25 febbraio si è svolta una passeggiata di quartiere tra le vie del centro storico di Catania, con particolare attenzione ai luoghi archeologici e storici, con lo scopo di evidenziare le difficoltà che vivono le persone con difficoltà motorie. L’evento ha messo in luce diverse mancanze: «Difficoltà strutturali nei percorsi, nell’accessibilità ai marciapiedi privi di scivoli per coloro i quali, per esempio, si spostano nelle sedie a rotelle – spiega Manuele – Per non parlare delle pavimentazioni irregolari e delle insegne che dovrebbero aiutare i non vedenti, con linguaggio Braille, che sono per la maggior parte danneggiate da atti vandalici». L’architetto, inoltre, ci tiene a sottolineare che si tratta «della prima di una serie di iniziative in programma, tra cui un’altra camminata e un evento pubblico in cui, oltre a sensibilizzare la cittadinanza, si accoglieranno delle proposte concrete da avanzare all’amministrazione comunale, volte a ottimizzare gli spazi di Catania per renderli dignitosamente vivibili a tutti, dal momento che – continua Manuele – questo non è solo un diritto del cittadino ma anche un modo per incrementare la qualità della nostra società». 

Il progetto ha visto la collaborazione di diverse associazioni attive nel territorio, tra le quali Città Insieme, Facciamo Centro, Guide Turistiche Catania, Mobilità Catania e Mobilità Sostenibile Catania. Mirko Viola, Il presidente di Città Insieme, ha dichiarato che la cooperazione con l’iniziativa è aperta. «In passato diverse associazioni hanno provato a sollevare la questione in merito alle barriere architettoniche ma dopo poco tempo, il tema veniva accantonato. La cosa fondamentale è individuarle e segnalarle, in modo tale che il comune possa mettersi in prima linea per migliorare la situazione – spiega Viola – con un occhio di riguardo agli uffici e ai servizi pubblici, essenziali per lo svolgimento della vita quotidiana». 

La volontà di cambiare le cose emerge forte e chiara anche dalle parole della presidente dell’associazione Guide turistiche Catania, Giusy Belfiore. «Dovremmo imparare a pensare alla disabilità non solo in modo tradizionale, cioè considerare non solamente chi ne è affetto in senso fisico ma anche tutti coloro che potrebbero potenzialmente esserlo in futuro, come chi si avvicina alla terza età, o semplicemente un genitore con un passeggino o chi cammina con un trolley» spiega la presidente. Ragionando in questo senso, spostarsi a Catania diventa davvero poco facile. «Quando si presenta una situazione in cui in un gruppo di turisti, vi è qualcuno diversamente abile, faccio uno sforzo personale immenso, anche psicologico. Proviamo ad adeguare il percorso turistico alle esigenze di chi abbiamo davanti, supplendo alle mancanze urbanistiche e strutturali, e aiutando in prima persona chi ne ha bisogno» continua Giusy Belfiore, parlando nello specifico del suo lavoro. 

Nonostante il progetto non abbia ancora ricevuto nessun riscontro da parte delle istituzioni della città, la speranza è che nel suo piccolo lo spazio online contribuisca a stimolare le autorità locali per «creare una città più a misura di tutti», conclude l’ideatore, Gaetano Manuele. 

Eleonora Bufalino

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