Un primo importante confronto per rimettere al centro dell’agenda politica il tema della casa e del contrasto alle marginalità. All’incontro, organizzato stamattina allo Zen di Palermo da Sinistra Comune, hanno partecipato oltre ai rappresentanti di associazioni e sindacati, l’assessore del Comune di Palermo Giuseppe Mattina, la consigliera comunale Katia Orlando, la portavoce di SC Mariangela Di Gangi e il presidente della commissione regionale antimafia e anti corruzione Claudio Fava.
«Gli Iacp – ha detto Fava – sono mantenuti in vita solo per distribuire poltrone. Sulla povertà e i diritti, come quello alla casa, la Sicilia versa in condizioni drammatiche. Gli IACP sono strumenti inadeguati a fronteggiare il dramma della casa, utili solo per distribuire posti e poltrone. Per questo vanno superati garantendo una struttura regionale con risorse economiche adeguate e massima trasparenza per le politiche abitative. in questo senso lavoreremo dentro e fuori l’Assemblea Regionale».
«Da gennaio finalmente sarà attiva l’Agenzia per la casa del Comune di Palermo – ha spiegato Giuseppe Mattina – e si conferma l’impegno ad affrontare in maniera unitaria e con una programmazione partecipata le problematiche abitative, a partire dalla futura programmazione della parte relativa ai servizi del Fondo nazionale di contrasto alla povertà. La situazione cittadina non è semplice ma abbiamo gli strumenti e le risorse per andare avanti con decisione per sostenere le persone più fragili».
«Proporremo in Consiglio comunale che la discussione sui regolamenti relativi al diritto alla casa si svolga in tempi brevi – ha assicurato Katia Orlando. La loro approvazione è uno strumento di cui l’Amministrazione non può fare a meno per una programmazione politica che rimetta al centro il diritto all’abitare, fuori dalla logica dell’emergenza abitativa».
Per Mariangela Di Gangi: «L’Amministrazione comunale, nonostante gli sforzi profusi, non riesce ancora a garantire risposte rapide, soprattutto in riferimento all’accoglienza in emergenza. Estendere i termini per la sanatoria e la regolarizzazione degli occupanti, ad esempio, può essere l’inizio di una nuova stagione, ma da sola non basta. Servono provvedimenti che evitino alle famiglie di dover occupare. Condividiamo l’approccio dell’Amministrazione che vede nella presa in carico complessiva dei bisogni delle persone la soluzione, e per questo serve urgentemente l’avvio di una strategia complessiva, che incroci gli interventi di Regione e Comune».
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