Erano tre i posti per dirigente dell’area amministrativa, come responsabile del personale, che il Comune di Catania aveva bandito tramite concorso nell’aprile scorso. Una gara «tecnica» alla quale hanno partecipato molti candidati, secondo i requisiti previsti, che sono stati sottoposti a una attenta selezione da parte di una commissione esaminatrice. Proprio qualche giorno fa, a inizio agosto, è stata pubblicata sul sito dell’amministrazione la graduatoria con i risultati che ha suddiviso i partecipanti in due categorie, gli «ottimi» e gli «idonei». Questi ultimi valutati positivamente ma un gradino sotto i loro colleghi inseriti nel primo elenco. Ed è così che, in base alle schede valutative prodotte dalla commissione, il sindaco di Catania Enzo Bianco ha scelto – secondo regolamento – i tre nomi a cui affidare l’importante incarico di dirigente amministrativo. Non senza polemiche successive.
Tra i partecipanti al concorso che si è svolto a luglio c’è un solo under 30, Marco Cuttone, classe 1988, laureato in Giurisprudenza con lode. Avvocato da gennaio e dottore di ricerca in Diritto del lavoro, è stato presidente dell’associazione universitaria NIke vicina ai giovani del Pd. Cuttone è uno tra i sei candidati che la commissione ha valutato come ottimi. «Gli esami si sono svolti nella più assoluta trasparenza e neutralità pervenendo a singole valutazioni dei candidati – spiega a MeridioNews – Ma non posso negare che, al momento in cui ho appreso delle nomine, sono rimasto sorpreso del fatto che uno dei tre dirigenti nominati fosse stato scelto dalla lista degli idonei pur in presenza di altri soggetti valutati come ottimi, al pari degli altri due dirigenti nominati». Il riferimento è a Giuseppe Ferraro, ex capo di gabinetto di Giuseppe Castiglione al tempo della presidenza della Provincia e ora segretario personale dell’europarlamentare Giovanni La Via, laureato in Scienze politiche e inserito tra gli idonei dalla commissione. Oltre a lui, gli altri due dirigenti indicati dal sindaco – in attività dal primo agosto – sono Annamaria Liuzzo e Rosario Russo, entrambi nella lista degli ottimi.
Per capire quali sono le modalità di selezione basta fare riferimento al bando di gara, dove sono esplicitati tutti i passaggi. Secondo il testo, la procedura deve essere basata innanzitutto su una valutazione del curriculum vitae di ogni candidato in possesso dei requisiti generali per poi passare a un colloquio. Un vero e proprio esame orale che verte su «materie inerenti l’esercizio delle funzioni dirigenziali in ambito pubblico». Sono questi i due step da superare e attraverso i quali una commissione selezionata dal Comune stila poi alcune «schede valutative e comparative». Che, come spiega lo stesso documento, non sono una «graduatoria vincolante». Su queste poi il sindaco si basa per individuare il soggetto cui conferire l’incarico «anche con specifico riferimento alle competenze e professionalità che risultano più aderenti con gli obiettivi programmati dall’ente».
L’articolo 3 legge numero 241/1990, che norma la disciplina della pubblica amministrazione, stabilisce però che ogni atto amministrativo debba essere motivato e «indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione, in relazione alle risultanze dell’istruttoria». L’amministrazione, insomma, deve fornire una puntuale spiegazione della scelta effettuata. Cosa che però non sembrerebbe essere stata fatta nel caso dei dirigenti in questione, dei quali manca anche il curriculum vitae, da pubblicare sul sito dell’ente entro 30 giorni dall’inizio delle funzioni. Ma non solo. Sui provvedimenti di nomina manca anche la cifra che il Comune di Catania deve corrispondere ai neo-dirigenti.
Sulla questione la nostra redazione ha provato a chiedere una risposta al sindaco, ma senza fortuna. Anche Giuseppe Ferraro, contattato telefonicamente, ha risposto in modo secco: «Tutte le modalità di selezione sono pubblicate sul sito, rispondetevi da soli». A interessarsi alla vicenda è invece il movimento civico Catania Bene Comune, che commenta attraverso una nota stampa: «Riteniamo grave che incarichi così fondamentali per la vita e il funzionamento degli uffici pubblici vengano attribuiti con così poca trasparenza». Proprio per questo il gruppo che fa riferimento a Matteo Iannitti chiede che «vengano rivisti i provvedimenti di nomina dei dirigenti». Ma non solo. Si fa infine appello al Consiglio comunale e all’amministrazione al fine di «modificare il regolamento comunale degli uffici e dei servizi per assicurare selezioni del personale amministrativo basate su criteri oggettivi e non sulla fedeltà politica».
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